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mercoledì 16 giugno 2021

  


I  poveri sono il volto di Dio: Federico Ozanam e la società "San Vincenzo de' Paoli" di [Silvestri, Concetta]

Sinossi

Federico Ozanam, fondatore della società caritativa cattolica "San Vincenzo de' Paoli" uomo di cultura e di successo, professore alla Sorbona di Parigi, si pone come obiettivo primario della sua vita soccorrere gli umili e gli emarginati. con rispetto ed amore. Soleva ripetere ai suoi collaboratori che i poveri sono il volto di Dio. La carità deve arricchirsi di stima e di riguardo verso chi è più debole. Offrire aiuto fa più bene a chi dà che a chi riceve. Nelle sedi da lui aperte operavano esclusivamente laici, perchè credeva molto nel laicato della Chiesa, operare con Dio rimanendo nel mondo. Opere e missioni ecclesiali ci sono e ci sono sempre state, ma noi siamo un'altra cosa, -diceva Ozanam- noi siamo il laicato operante nella Chiesa, anche noi laici siamo Chiesa, è una cultura che piano piano deve entrare nella mentalità comune, altrimenti la Chiesa rimarrà sempre e solo dei preti...e non è così...e non deve essere così! La Chiesa siamo noi! Allora posso continuare a far presiedere la mia conferenza di Saint-Pierre dal curato? -Chiedeva un suo amico. e 
Federico..... Assolutamente no! Non abbiamo bisogno di protezione ecclesiale. La nostra opera deve avere un carattere profondamente cristiano ma assolutamente laico. 
Amico : Come posso impedirlo?
Federico: Con chiarezza, con la trasparenza che ci contraddistingue. Tu come Presidente della Società prenderai la parola e dirai subito "Il signor Curato onora la riunione con la sua presenza". Poi vi suggerisco di cercare un locale tra le due parrocchie per evitare l'inconveniente di riunirsi in sacrestia e dare adito a degli equivoci

     

        



 "I POVERI SONO IL VOLTO DI DIO"

 

La scenografia sarà virtuale: si proietteranno le immagini che verranno indicate, per la creazione di nuovi ambienti che la scena richiede

Scenografia virtuale-: una sala da pranzo dell'ottocento francese

Arredamento:Tavolo con 6 sedie , qualche mobile sul fondo, qualche mobile  di lato un divano

Sulla scena ci sono la mamma e Federico

Federico sta seduto al tavolo e sta studiando

Entra la mamma

Mamma: Federico!

Federico: Uhè...chi è?

(Federico scatta dalla sedia)

Federico: Mamma mia...che paura!

Mamma: Sono così brutta, caro?

Federico: No, tu sei bellissima, è... che stavo nei miei pensieri!

Mamma: Ancora con questi libri in mano...e dai...basta studiare! Tu ti scemunisci......casa e collegio, collegio e casa...e che è?

Federico:Infatti proprio questo stavo pensando

Mamma: Pensavi al collegio o alla casa?

Federico: Nè al collegio, nè alla casa,  ho deciso di cambiare vita. Mamma la vita  è una  e mi devo divertire

Mamma: Ma  Federico...che ti succede, non ti riconosco più, che significa questo tuo parlare

Federico: Niente mamma, niente..non puoi capire . A proposito volevo dirti che ...stavo per uscire!

Mamma: Per uscire? E dove vai...con chi esci, quando torni?

Federico: Niente...  niente più libri nella mia vita, niente più studi, ho deciso, voglio fare una rivoluzione dentro di me !

Mamma: Ma che dici, figlio mio, ti è dato di volta il cervello?

Federico; Sì, mamma basta con questa vita monotona..... cambiamento, cambiamento!

Mamma: Oh, mio Dio! Oh, mio Dio! Sei impazzito?

La mamma si lascia cadere  sulla sedia e  piange

Federico:Mamma! ma stavo scherzando!

Mamma: Eh, cominciano tutti così e poi vanno a fare le bravate  per strada!

Federico:  Ma come sei ingenua! Credevi veramente  che tuo figlio...

Mamma: Figlio mio, qua non sai più cosa  credere! Un figlio ti appartiene quando è piccolo, quando lo segui passo passo, ma quando entra nel  mondo devi solo affidarlo a Dio, per preservarlo dai tanti pericoli che ci sono

Federico: I tuoi insegnamenti sono così vivi in me che il mondo non mi fa paura!

Mamma: Ecco il figlio che riconosco, grazie a  Dio! E non farmi più scherzi del genere... (La mamma gli passa dolcemente la mano tra i capelli)  Ti volevo dire   che sono proprio contenta del tuo profitto presso il Collegio Reale, sei il nostro orgoglio, caro!

Federico: Grazie, mamma! Ma non è tutto merito mio, sono le discipline che appassionano, si fanno studiare da sole! I  professori ci coinvolgono con la loro maestria:  le lezioni dell'abate Noirot sono uno spasso! Quando parla di filosofia starei lì ad ascoltarlo per ore!

Mamma: Eh, va beh! Modestino!  Sono stata ieri a parlare con i tuoi professori, sono tutti entusiasti di te, mi hanno detto che hai tanti amici, sei amato da tutti, sono proprio contenta di te, caro, anche tuo padre ne va fiero!

 

La mamma e il figlio si abbracciano teneramente

Mamma: Federico mi allontano un attimo, sai ...c'è la signora Clorinne che è tanto bisognosa di tutto, vado a farle un po' di compagnia, un'oretta e sono qua

Federico: Ah, se non fosse per i miei studi ti accompagnerei volentieri, questa è la carità che mi piace, andare nelle case dei poveri aiutarli senza umiliarli, mi piace tanto questa tua abitudine!

Mamma: Non è un'abitudine, per me è una necessità, credimi fa più  bene a me che a loro, queste visite mi riempiono di pace!

Federico: Qualche giorno ti farò compagnia!

Mamma: Certamente caro, sarei proprio contenta di dividere con te quest'esperienza meravigliosa, i poveri sono il volto di Dio!

A tra  poco caro... e mi raccomando...studia!

Fedrico: Ti sei messa paura, eh? Stai tranquilla, studio, studio!

La mamma esce

Federico riprende a studiare ma dopo qualche minuto  comincia ad agitarsi, si mette le mani tra i capelli, si alza cammina nervoso per la stanza.

Si ferma al centro del palco e comincia un monologo

Federico: Il volto di Dio!  Il volto di Dio nei poveri! Dio...ma  che volto hai? Oh , mio Dio che tormento, non so più se ci sei e se ci sei dove sei? Ero così certo della tua presenza quando ero piccolo, ti sentivo accanto a me, avvertivo la tua esistenza, sentivo dentro di me ... i tuoi consigli, .....ora non so...non so più.... non sono più certo di niente! I miei amici hanno dissipato in me ogni certezza, la loro incredulità ha minato le fondamenta della mia fede! Oh, se mia mamma sapesse....mia sorella si rivolterà nella tomba!

Federico si siede e si mette le mani tra i capelli

Federico: Non so più chi sono, perchè sto qui, perchè sono nato? E se davvero non ci fosse nulla? Se fossimo tutti figli del caso? Ma che senso ha allora la vita? No!!! ho bisogno di aiuto

Federico abbassa lo sguardo sui libri che stanno sul tavolo

Entra il padre

Padre: Federico, studi? Ho saputo dei tuoi meriti scolastici, congratulazioni caro!

Il padre si avvicina e gli passa la mano tra i capelli

Padre: E mi raccomando dagli sotto con il diritto, tu devi diventare un grande avvocato, devi essere l'orgoglio della tua famiglia e di tutto Lione

Federico: Certamente, padre!

Padre:Federico, ma che brutta cera che hai? Stai stanco? Riposati un poco, dai, te lo puoi permettere, con i bei voti che hai! Mi inorgoglisce  soprattutto la tua bravura in latino. Sono andato a rileggere le tue poesie

Federico:Quali?

Padre: Quelle che hai scritto lo scorso anno, dopo la tua prima Comunione.

Federico: Ah, sì sì, quasi me ne dimenticavo

Padre: Mi è piaciuta molto "Piae mentis propositum" grande fede la tua, ammiro la tua spiritualità! Bravo ragazzo mio!

 Federico: Eh...già!

Padre: Il Signore ci ha benedetti con la tua presenza. Come sono vere le parole di Giobbe" Il Signore ha dato, il Signore ha tolto"Quando morì tua sorella Elisabetta, ero disperato, non capivo perchè Dio mi avesse fatto questo, ma poi sei fiorito tu  e ora  tutto è chiaro.

Federico: E dai papà, non sono mica un santo!

Padre: Mai dire mai nella vita!

Federico: Papà, e dai, se facessero  santo a me si rivolterebbe  il Paradiso!

Padre: Dicono tutti così!

Padre e figlio ridono

Federico: Per il momento mi basta raggiungere  il Baccalaureato in Lettere

Padre: Per il Paradiso c'è tempo, ti auguro....tanto tempo!

Il padre si siede e si mette a leggere qualcosa, Federico chiude il libro che stava leggendo

Federico: Papà esco

Padre: Dove vai?

Federico: Dal professor Noirot.

Padre: Chi,  il tuo professore di filosofia?

Federico: Si, padre, è una persona meravigliosa

Padre: Ne ho sentito parlare, dicono che ha un ascendente sui giovani eccezionale, è vero?

Federico: Sì, ha l'arte di non fornirti delle risposte ma  ti aiuta ad impostare bene  le domande

Padre: Geniale! Così le risposte te le dai da solo!

Federico: Esatto! Vado da lui per farmi impostare bene alcune domande

Padre: Ciao caro, a  stasera, tra qualche minuto vado  anch'io, il lavoro mi chiama

Padre e figlio si danno il "cinque" (il palmo della   mano  aperta di Federico batte la mano del padre)

Federico esce

Il padre  dopo qualche minuto si alza  ed esce

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale-:  un'aula scolastica dell'ottocento

Entra l'abate Noirot con Federico

Noirot: Dimmi caro,  che cos'è questa visita improvvisa?

Federico:Professore ho bisogno di lei

Tutti e due si siedono al tavolo

Noirot: E stai tranquillo,  l'ultima lezione di filosofia era alquanto complessa come argomento, è normale che abbia incontrato qualche difficoltà anche tu! Se fossi in te non mi preoccuperei più di tanto

Federico:Non  è di filosofia che voglio parlare con lei, ma....di ...metafisica

Federico piange

Noirot: Caro Federico, non devi deprimerti, tu stai cercando  la verità!

Federico si asciuga le lacrime

Federico: Bravo professore, ha capito tutto, lo sapevo che solo lei poteva entrare nel  tormento del mio animo

Noirot: E' normale la tua ricerca, anzi è encomiabile, il dubbio è segno di fede, guai non dubitare! Chi non dubita  si lascia andare e  diventa  facile preda del mondo

Federico parla piangendo con molta agitazione

Federico: Dio esiste? e se esiste lo voglio essere dimostrato, non voglio credere solo per fede!

Noirot: Certamente,  la fede va anche ragionata

Federico: Bene,  voglio la convinzione,  in modo da gridarlo al mondo, altrimenti mi arrendo alle domande dei mie amici increduli, che hanno  minato le basi della mia fede, hanno cancellato ogni mia certezza!

Noirot: Non andiamo molto lontano...guardati! Hai un corpo che risponde a tutte le esigenze della vita, respiri, mangi, cammini. Quale di queste cose tu potresti  modificare a tuo piacere?

Federico: Nulla, ma che c'entra?

Noirot: Puoi allungare anche di qualche ora la tua vita, secondo i tuoi desideri?

Federico: Ma io voglio cercare Dio!

Noirot: E se non hai potere sul tuo corpo che ti appartiene, vuol dire che non sei il creatore del tuo corpo altrimenti ne avresti pieno potere su di esso!

Federico: Ma potremmo essere solo figli del caso, perchè figli di Dio?

Noirot: Quando qualcosa avviene per caso, è un evento unico o quasi, non ripetibile, sarebbero dovuti nascere sempre individui diversi, con caratteristiche simili ma non uguali, messe appunto ......a caso. Sarebbero nati individui i più disparati: 3 gambe, 5 occhi, mezzo cervello! ..Quest'ultimi non mancano mai  per la verità!

Federico e Noirot ridono

Noirot: Ah sono contento, vedi sono riuscito almeno a strapparti un sorriso

Federico: E va bene, questo dimostra che non siamo nati dal caso, ma non dimostra che siamo nati da Dio!

Noirot: Guarda un albero di pesco: tutti gli anni nello stesso periodo fiorisce, sboccia, dà i suoi frutti, con una precisione e una cadenza impressionante...ma noi a questi spettacoli ci siamo abituati ....e ci sembrano normali....ma non sono normali....sono una meraviglia!

Federico: Ok,  allora diciamo che non siamo nati dal caso ma dalla casualità

Noirot: Ecco stiamo sulla strada giusta!

Federico: Ho letto di questa teoria, San Tommaso ne parla: tutto avviene per causa ed effetto ogni cosa è conseguente ad una causa

Noirot: Tu nasci  perchè i tuoi genitori ti hanno fatto nascere, loro sono la causa,  tu sei l'effetto, i tuoi genitori sono l'effetto di un'altra causa che sono i loro genitori,  i tuoi nonni,  e così' via...ma il primo uomo?

Federico: Giusto! Il primo uomo!

Noirot: Vedi che arrivi ad un certo punto che il  ragionamento si blocca? Vuol dire che la verità non sei tu!

Federico: E va bene esiste un Dio, mi arrendo! Ma perchè non si fa vedere?

Noirot: E perchè tu vedi tutte le cose che esistono? La mia voce c'è,....   la vedi? ....No, ma la senti! Il vento  c'è,....  lo vedi? No, ma lo senti! E così è Dio!

Federico: Ok, mi arrendo! Ma perchè tra tante religioni devo credere a un Dio cristiano?

Noirot: Perchè è l'unico che si è rivelato agli uomini, nessuna religione ha un Dio che ha parlato agli uomini! Già prima della sua nascita ha parlato agli uomini con i dieci comandamenti che sono un capolavoro: segnavano una condotta morale che andava anche contro la mentalità dell'epoca! Un Dio che dice non uccidere in un periodo storico in cui la guerra era l'unico mezzo di affermazione! Dio è grande! Dio è meraviglioso!

Federico:Grazie professore!

Federico guarda un po' nel vuoto con sguardo smarrito per qualche secondo, si tocca i capelli, si massaggia gli occhi ...il viso

 Si alza e dà un bacio in fronte a Noirot

Noirot: Ma...che c'è...!

Federico: lei non sa che gioia mi ha dato!All'improvviso tutto mi è chiaro, tutto lo vedo in maniera diversa, grazie Professore! Io vado ehhhh..

Federico sta per uscire poi torna indietro

Federico: io vado!  E grazie ancora di tutto!

Noirot: Io ti ho fatto solo delle domande

Federico: E io ho trovato le risposte, grazieeeeeee

Federico esce saltellando dal palco

Il professore Noirot esce lentamente.

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale-: una sala da pranzo dell'ottocento francese

Entra la mamma che posa sul tavolo un cesto di frutta.

Entra Federico saltellando

Federico: Mamma, ti voglio bene!

Mamma: Anch'io te ne voglio tanto, caro, ma è successo qualcosa, ti vedo esilarante

Federico: Sì, sono esilarante, sono pimpante, sono meravigliosamente felice!

Mamma: Ma, dimmi hai avuto una buona notizia?

Fedrico: Sì, una notizia bellissima: tu sei la causa e io l'effetto e che bella causa che sei,mamma....  sei meravigliosa!

Federico va dietro le spalle della mamma e l'abbraccia

Mamma: Ma ti è data di volta il cervello? Oh, mio Dio!

Federico si pone davanti alla mamma e la scuote per le spalle dolcemente

Federico: Ecco hai detto la parola giusta...mio Dio! Dio c'è! Dio c'è!

Mamma: E certo, caro, che Dio c'è

Federico: Sì, ma ora ne sono certo! La mia vita la voglio dedicare a Lui!

Mamma: Bravo caro,tutti dobbiamo dedicare la vita a Lui

Fedrico: Ma io devo fare di più, devo ringraziarlo per la bellezza della vita, per le emozioni che mi dona, per la famiglia che mi ha dato!

Federico fa delle giravolte intorno al tavolo per ogni frase che pronuncia e dà un bacio sulla guancia alla mamma

Federico: Mamma, quando vai un'altra volta dalla signora Clorinne?

Mamma: Domani, caro, perchè?

Fedrico: Voglio venire anch'io!

Mamma: Certo, mi fa piacere.

Federico: Ma potremmo andare anche dalla signora Josette che ha tanti figli con il marito malato!

Mamma: Che bella idea, la aggiungo subito alla lista delle persone che vado a trovare

Federico: Ma cosa porti?

Mamma: Prima di tutto l'amore! Quanto hanno bisogno di sentirsi amate, di sfogarsi, anche di lamentarsi della loro vita, del loro triste destino! E io le lascio parlare...parlare.... E  poi il rispetto, donare senza umiliare, offrire un aiuto come se fosse un regalo fatto ad un amico caro e mai un'elemosina

Federico: I poveri sono il volto di Dio, vero mamma?

Mamma: Sì, in loro vedo la vera umanità, senza quella maschera che il mondo spesso indossa per fregare gli altri

Federico: Ecco dov'è Dio!

Mamma: Perciò io vado , si prova una grande gioia nell'aiutare gli altri: è come se pregassi, .....(parla lentamente e con emozione) è una preghiera vivente aiutare i poveri!

Federico: Ecco dove posso trovare Dio! Dio si può anche vedere, Dio si vede!

Federico abbraccia la mamma e comincia a ballare cantando le parole del "Barbiere di Siviglia"di Rossini

Canto di Federico:Bravo, bravissimo fortunatissimo per  verità, pronto a far tutto la notte e il giorno sempre d'intorno in giro si sta!

Mamma: Basta, sei tutto impazzito, mi gira la testa!

La mamma si siede e si mette le mani tra i capelli ridendo

Federico: Mamma, voglio cominciare subito!

Mamma: A far cosa?

Federico: Vogliamo andare ora dalla signora Josette?

Mamma: Ora? Ma... adesso sono tornata dalla signora Clorinne! Ma ....certo caro! Sono pronta...meno male che  non avevo nemmeno tolto il cappotto

Federico: Le portiamo un po' di questa bella frutta?

Mamma: Bravo, mi hai letto nel pensiero!

Federico prende da un mobile un cesto più piccolo e mette dentro alcuni fruttilo copre con un panno bianco

Federico e la mamma escono dal palco.

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale:  una casa poverissima

Si sente bussare alla porta

Dalle quinte si sente una voce

Voce: Chi è?

Mamma: Apri, Josette, sono io

Josette: Io chi?

Nel frattempo entra sul palco una donna con vestiti malconci, piena di scialli e scialletti anche in testa

Mamma: Sono Maria, la moglie del dottor Ozanam

Josette: Maria! Subito.... apro

Josette si dirige verso una porta che è stata messa sulla scena oppure va verso una quinta e fa finta di aprire

Josette: Maria sei proprio tu, non ci posso credere!

Maria bacia Josette, Federico le dà la mano

Federico: Buongiorno

Maria: Ti presento mio figlio Federico

Josette: Eh, lo so..., ti conosco, ti conosco... anche se tu non mi conosci! Ah , ah, ah  ma che bel ragazzo, lo sai che da vicino sei più carino?

Federico: Perchè da lontano?

Josette: Un po' meno ah, ah, ah...ma perchè.... io da lontano non vedo bene....ecco!

Federico: Ah, ora va meglio... ho ancora qualche speranza, ah ah ah !

Josette: in compenso.... so  che sei molto studioso, me l'ha detto tuo padre. (Josette si avvicina a Federico e gli tocca la spalla) Tu,  diventerai  qualcuno, me lo sento!...ma ....accomodatevi!

Federico e Maria si siedono al tavolo che è sempre quello della prima scena,

 (Per la sceneggiatura si cambiano solo le immagini di fondo con il videoproiettore)

Maria: Sai... è stato proprio Federico a suggerirmi di venire da te, ha detto "Mamma è da qualche giorno che non vedo la signora Josette alla finestra"

Josette:  E per forza, cari,  mio marito sta a letto, ha  la febbre molto alta da molti giorni, è venuto anche il dottor Ozanam, ah già è tuo marito, vedi ora mi sfuggiva...sono così' confusa! Sapessi com'è stato gentile il dottore, non ha voluto che io lo pagassi, sai mi è dispiaciuto, certo io non potevo dare ciò che meritava ma almeno un compenso simbolico...mi ha risposto" La prossima volta".... che Dio lo benedica!

Maria: Ti abbiamo portato un po' di frutta

Maria toglie il panno che aveva sul cestino e lo porge a Josette

Josette  guarda la frutta con meraviglia come se fosse un miraggio, poi la annusa

Josette: Com'è profumata! Com'è bella!

Josette appoggia il cesto sul tavolo e  prende una mela,  se la guarda girandosela tra le mani

Josette: Grazie! Ma non dovevate disturbarvi! Ora la travaso nella mia fruttiera...la mia fruttiera!....e dove l'ho messa....

Maria si mette la mano sulla fronte e cerca di ricordare

Josette: E' che è da tanto tempo che.... .(cambia tono e la voce diventa convincente)  E' da tanto tempo che usavo un'altra fruttiera che poi s'è rotta...ecco!

Josette va verso un mobile che sta in fondo , cerca e poi torna con un piattino

Josette; E va bene l'appoggio qui, poi la troverò con calma la mia fruttiera...

Josette sistema  lentamente la frutta nel suo piattino e odora ogni frutto prima di posarlo

Josette si siede accanto a Maria che prende le mani di Josette tra le sue

Maria: Cara Josette, come va?

Josette: Oh, Maria che  bella domanda

Entra un bambino piccolo scalzo che si spaventa quando vede due persone estranee e corre in braccio alla mamma

Il bambino guarda la frutta

Bambino:Uhhhh, mamma, la mela!

Il bambino scende dalle braccia della mamma e si precipita a prendere la mela e se la mangia voracemente

Josette:Ma Paul, non è ora di merenda!

Paul parla con la mela in bocca

Paul: Non fa niente! Non ti preoccupare non mi spezza l'appetito

Josette: Ma che figura mi fai fare, ora la signora Maria penserà "chissà da quanto tempo non manga una mela", vero signora Maria, vero Federico?

Maria: No, assolutamente! Si sa come sono i bambini, sono golosi, impazienti anche Federico faceva lo stesso da piccolo!

Federico: Poi quando la frutta piace non basta mai!

Voce fuori campo: Josette acqua, portami un po' d'acqua!

Josette: Mio marito, vi ho detto... ha la febbre alta!

Maria: Va da tuo marito, ora ha bisogno di te, noi ci vediamo qualche altro giorno

Federico: Promesso, torneremo, torneremo, se a te fa piacere

Josette: Piacere? Onore!

Maria: L'onore è nostro, di  stare un po' con te!!

Federico e Maria si avviano verso l'uscita

Josette: Vi aspetto, eh!

Federico: Contaci!

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale:  una sala da pranzo dell'ottocento francese

 

Entrano Federico e Maria.

 Maria appoggia il cesto vuoto sul tavolo e Federico si siede pensieroso Appoggia la testa tra le mani, poi si tocca i capell, poi fa un lungo respiro

Federico: Mamma, ma sono tutti così i tuoi poveri?

Mamma: Tutti così.... e anche di più!

Federico: Che dignità nel voler nascondere la sua povertà!

Mamma: Il vero povero non chiede, nasconde la sua indigenza al mondo che pesa le persone per quanto hanno e non per quanto valgono!

Federico: Mamma, si deve fare di più!

Mamma: E come? Dimmi tu...

Federico: Non so, ma qualcosa mi devo inventare, noi siamo responsabili della loro sorte, non si può fare finta che non ci siano.

Mamma: Ma sono tanti!

Federico: E anche noi dobbiamo diventare tanti! L'unione fa la forza! Qualcosa mi inventerò, qualcosa mi inventerò...

 Federico cammina avanti e indietro per il palco, poi sta per uscire ma torna indietro

Federico: Ah, mamma mi dimenticavo di dirti che l'abate Noirot, mi ha dato uno spazio sulla sua rivista "L'Abeille francaise", ora devo scrivere in saggio sulla verità della religione cristiana

Mamma: Davvero, l'abate Noirot ha scelto te?

Federico: Mi dovrò impegnare molto,  dovrò fare ricerche sulle varie credenze religiose e metterle a confronto con la religione cristiana ma l'argomento mi appassiona....e poi lo sai  la scrittura è il mio hobby preferito! Beh, vado eh...il saggio mi chiama...

Federico esce

 La mamma riordina un po la stanza

 Entra il padre

Padre: Maria, come va?

Maria:Bene...cioè male.... Siamo stati dalla signora Josette

Padre: Anch'io!

Mamma: Infatti, me l'ha detto, che tristezza quella donna!

Padre: Lo so.... ti volevo proprio suggerire questo, di aggiungere alla lista delle persone che vai a visitare anche lei, sono di una povertà unica...e mi voleva anche pagare! Che dignità....che dignità!

Mamma: Anche Federico ha detto lo stesso!

Padre: A proposito di Federico...Federico è un ragazzo studioso, che promette grandi soddisfazioni, deve andare a Parigi

Mamma: Parigi...così piccolo e fragile!

Padre: Non cominciare a fare la mamma coccolona...tuo figlio...nostro figlio  deve diventare un grande avvocato!

Mamma: Avvocato, ma lui non ama questi studi...lui è portato per le lettere

Padre: Ahhh, ma oggi non devi fare quello per cui sei portato, devi studiare per una professione che ti rende, che ti dia una posizione sociale...Lettere poi...e che si mette a insegnare e dove stanno qui a Lione le cattedre di Lettere, sarebbe destinato a fare il disoccupato! Legge...legge deve studiare!

Federico entra

Federico: Ciao papà, ma che succede? La tua voce si sentiva anche di là

Padre: No, niente discutevamo mamma ed io sul tuo futuro

Federico: Ah parlavate di me?

Padre: Sì, devi andare a Parigi!

Federico: Ah, vado a fare un viaggio?

Padre: No, vai a vivere a Parigi

Federico: Ci trasferiamo?

Padre: Ti trasferisci!

Federico: E perchè?

Il padre si avvicina a Federico

Padre: Guardami negli occhi, Federico, tu sei un ragazzo intelligente e studioso, i professori sono orgogliosi di te e io voglio essere orgoglioso di avere un figlio avvocato

Federico: Avvocato?.... ma?.... Io? Io non amo gli studi giuridici, mamma lo sa che voglio continuare a studiare....

Padre: lettere!...così ti puzzerai di fame!

Federico Ma sono gli studi che  mi piacciono!

Padre: No, tu devi studiare cose che ti rendono!

Federico:Ho capito!

Federico abbassa la testa e guarda il tavolo in un punto fisso

Federico: Quando devo partire?

Padre: Appena, conseguirai il tuo Baccalaureato in Lettere presso  il College, andrai a fare un un po' di praticandato presso l'avvocato Coulet, è uno dei migliori di Lione

Poi andrai a Parigi

Federico:D'accordo!

Federico esce con la testa bassa

 

Si abbassano le luci

Scenografia virtuale scritta" Qualche anno dopo"

Dopo qualche minuto...si proietta la scritta

 La Tribune catholique con qualche immagine di quotidiani

Federico è seduto al tavolo e legge

Voce fuori campo legge la lettera

Voce: Cara mamma, la mia allegria è totalmente naufragata, adesso che sono solo e senza distrazioni inizio a provare tutta la tristezza della mia situazione. Così abituato alle discussioni in famiglia, con grande piacere e dolcezza tornavo a rivedere ogni giorno, riuniti intorno a me, tutti coloro che mi sono cari...Eccomi gettato, senza appoggio, senza punti di riferimento, in  questa capitale dell'egoismo, in questo vortice di passioni e di errori umani. chi si prenderà cura di me? Non ho che te e il Buon Dio!

Federico piega la lettera  e si poggia la testa tra le mani

Bussano alla porta

Federico: Chi è ?

Voce : Sono Auguste ..Auguste le Taillandier

Federico si ricompone, si asciuga gli occhi,  si aggiusta con le mani i capelli e si avvia verso la porta

Federico: Vengo...vengo

Federico e Auguste si abbracciano

Federico: Sei venuto proprio al momento giusto...

Auguste:Perchè si mangia?

Federico: E scherza...scherza...lo sai che  sto male

Auguste: E Federico...e dai... non puoi sempre  piangerti addosso, ora stai qua e vivi al meglio

Federico: Mi manca la mia famiglia, i miei luoghi

Auguste: E...ho capito...sai quante volte me l'hai detto...le discussioni in famiglia. il vedervi riuniti...( Augusto parla con tono scocciato)

Federico: Uh, e che ne sai?

Auguste: Che ne sai, cosa?

Federico: Sono proprio le parole che ho scritto a mia madre!

Auguste: Federì..io le tengo stampate in corpo, ma lo sai quante volte me l'hai letta quella lettera...No!!! Non mi dire che te la sei letta di nuovo. Guagliò tu così vai in depressione, fratello mio datti una mossa! da tre anni che stai qua, sei un lamento continuo... e non ti andava bene la pensione di Durnenim

Federico: (corregge la pronuncia del nome)  Durnerim...con la erre

Auguste: Con la "enne n" o con la "erre" mi hai fatto una testa così!

Federico: Ma quello era veramente un  luogo impossibile! Te l'ho detto, no... che era  la casa del demonio?

Auguste: E come non me l'hai detto.!.

Federico: Ma te l'ho detto che quando il venerdì non mangiavo carne, mi ridevano addosso?

Auguste: (Il tono di Augusto è serio) Questo è stato veramente il colmo......e qua hai ragione, mi ricordo che   ci sei stato male per giorni

Federico: E ti ho detto della padrona di casa...

Auguste lo interrompe

Auguste: ....la padrona di casa  era una comare, le zitellone che ci abitavano lascive, spregiudicate...licenziose...(tono malizioso) approfittare dell'occasione, no eh?

Federico: Auguste!

Auguste: E stavo scherzando...zitellone!

Auguste gli dà una pacca sulla spalla e Federico barcolla

Auguste: Ma ora come ti trovi dal professor Ampere

Federico: E' come un padre per me, mi ha dato la stanza del figlio, lui mi ha reso più dolce l'esilio dalla mia famiglia, e poi...ci accomuna la fede. Spesso lo vedo inginocchiato a Sainte-Etienne du Mont e il suo rosario ha fatto per me molto più di tutti i libri e prediche

All' improvviso entrano 5 amici  con una torta  con 20 candeline accese e cantano "Tanti auguri a te"

Federico: Grazie! Sono commosso!

Gli amici appoggiano la torta sul tavolo e invitano Federico a soffiare sulle candeline

Tutti:  Soffia sulle candelina e dai... non ne rimanere nemmeno una accesa..porta male

Federico soffia

Tutti applaudono

Federico: Auguste meno male che sei venuto altrimenti mancavi solo tu a questa meravigliosa sorpresa

Auguste: meno male che sono venuto!  Mi ci  hanno mandato prima apposta per vedere se veramente stavi qui nella redazione del giornale. Se non uscivo subito, voleva dire che c 'eri e potevano preparare la torta

Federico: Tutto questo per me, siete degli amici meravigliosi! Grazie Paul, grazie Francois, grazie Felix, Grazie Jules e mille grazie a lei Emmanuel ...(cambia tono per correggersi) signor Bailly, che  dedica tanto tempo a ragazzi di vent'anni trascurando i suoi impegni di redattore e di padre

Federico abbraccia ognuno di loro mentre dice il loro nome

Tutti: Discorso. discorso!

Federico: Festeggiare i miei vent'anni insieme con  voi è una gioia immensa , siete i miei veri amici, con voi ho ritrovato quell'affetto e quell''armonia familiare che mi mancavano  nei primi mesi di lontananza da casa. Le nostre passeggiate sul Pantheon,  le nostre conversazioni, mi riempiono di consolazione. E poi ci unisce ancora di più  la nostra missione....che mi riempie la vita

Vi ricordate quando usciti dalla conferenza di storia qualche mese fa eravamo tutti disorientati ....i sansimoniani e i deisti  ci accusavano di avere una fede fatta solo di chiacchiere? Auguste cosa dicesti, ti ricordi?

Auguste: Pensai che avevano ragione, la fede senza le opere è morta!

Tutti : E tu dicesti andiamo dai poveri!

Paul: In questi pochi mesi la mia vita è cambiata, la mia fede è diventata più viva., grazie Federico per quest'iniziativa

Felix: Quando entriamo nelle loro  case sento Gesù accanto a me e mi vengono in mente le parole del vangelo"  io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato. Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Jules: E' da allora che ho capito chi è il mio prossimo, voglio dedicarmi a questa missione per tutta la vita

Baillyl: Ammiro ragazzi la  vostra voglia di operare, questa mia redazione sarà la vostra sede finchè lo volete.... è a vostra disposizione per  riunirvi,  per organizzare le vostre uscite, per fare il punto della situazione

Tutti: Grazie signor Bailly

Federico: Grazie ancora per la fiducia che ci dà, questa riunione la possiamo considerare la prima di una lunga serie e come persona più anziana del gruppo chiediamo, che lei presieda le nostre riunioni. Siete tutti d'accordo, ragazzi?

Tutti i ragazzi: Sì!

Bailly: Grazie, grazie, accetto volentieri quest'incarico.E dal momento che vi vedo così pieni d'entusiasmo vorrei  segnalarvi suor Rosalia Rendu, figlia della carità, che porta conforto ai diseredati del quartiere Mouffetard, andate e cercate di collaborare con lei, è una persona eccezionale, molto sensibile verso gli indigenti

Federico: Suor Rosalia...figlia della carità...San Vincenzo de Paoli...ecco...Lui sarà il nostro protettore, affidiamo a Lui le nostre opere di carità, che ne dite ragazzi?

Tutti: Viva San Vincenzo de Paoli! Viva il nostro protettore!

 

 

Fine primo atto

 

 

 

 

 

 


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