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domenica 4 luglio 2021

Senza soldi non si cantano messe



                                                                 


SENZA SOLDI NON SI CANTANO MESSE



Commedia brillante

in due atti

di

Concetta Silvestri




 

 

 

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                             SINOSSI




Una famiglia napoletana,povera al punto tale da sperare che la nonna anziana viva quanto più a lungo possibile per poter godere della sua pensione, cerca in tutti i modi di fare quattrini senza riuscirci. Il gioco diventa il tentativo preferito da tutti, ognuno spera di fare la vincita giusta per cambiare le sorti dei familiari: c'è chi si fissa con il bancolotto, chi con il gratta e vinci, chi con l'enalotto. La commedia si snoda intorno ad una presunta grossa vincita del padre di famiglia che alla fine sfuma per un errore di interpretazione del regolamento. Ma alla fine qualcosa accadrà!









Personaggi del primo atto:

Alessandro-figlio

Mamma-nonna Carmela per i nipoti

Assuntina-figlia

Paolo-figlio

Sabrina-moglie di Paolo

Gennaro-figlio

Saverio-figlio

Daniela-moglie di Saverio

Papà-nonno Raffaele per i nipoti

Personaggi nuovi del secondo atto

Mirella-moglie di Gennaro

Ettora-figlia

Lina-capera del palazzo

Lina-capera del palazzo

Roberto-figlio di Assuntina

Bisnonna-mamma di nonna Carmela

Stefania-segretaria dell’ufficio di Gennaro(solo voce fuori campo)

Due maestre -

Raffaele-figlio di Alessandro






PRIMO ATTO




Il primo atto si ambienta in una sala da pranzo di una casa molto semplice, dove fa bella mostra nell’angolo più in vista, il computer, ultimo acquisto della famiglia.

Alessandro parla con il computer.

Alessandro:Bello di papà e ti ho comprato il cd rom, ora i dischi si chiamano accussì (così)e noi ci dobbiamo adeguare, li hanno fatti più piccirilli e gli hanno cambiato il nome…e noi ci dobbiamo AGGIORNARE. Senti,ti aggio accattato (ti ho comprato) pure il videogiochi pe te fa’ pazzià nu poco(per farti giocare un poco) e t’aggio accattato pure il tavolino nuovo, tutto di legno, non impellicciato,(cambia tono per evidenziare il fatto) pe te mettere acoppo (sopra), ma ora siamo seri, se tu sei trasuto in casa mia, sentimi bene, se tu sei entrato in casa mia, non è solo per far vedere alla gente che io pure tengo il compiutèr, ma perché tu mi devi aiutare. Sì,sì, tu mi devi aiutare. Sì, sì, nun fa a vedè ca nun capisce,….. …Mi sono messo una cambiale nguollo (addosso) pe te scuntà (pagare a rate). Il mese va e viene..... e viene sempre la fine del mese, anzi da quando ho firmato queste benedette cambiali a favore tuo, mi pare che il mese finisca più presto. Embè, (dunque) andiamo al sodo, io da te non voglio niente di eccezionale, mi devi solo fare una schedina con il 13, a te che ti costa darmi una schedina con i segni giusti, un segno vale l’altro per te, dammi quelli che escono e stiamo apposto. Se poi ti è difficile, mi accontento anche di un 6 all’enalotto, lo vedi come ti vengo incontro? Così devi azzeccare solo 6 numeri…ma…non voglio fare l’angiaruso (insaziabile) anche di un 5+1 mi accontento. Va-bene?..Ricordati:13…oppure 6…oppure…se proprio nun tieni genio 5+1!!!

Entra Melania,la moglie di Alessandro

Melania:Alessandro, ma è venuto coccuruno (qualcuno)?

Alessandro:No, perché vedi qualcuno?

Melania: Alessandro, ma ti ho sentito parlare!

Alessandro: E parlavo di numeri.

Melania: Alessandro mo i numeri li facciamo nguollo (addosso) a te, ma ti sei scemoluto proprio? Ma non mi dire che stavi parlando con il compiutèr!?

Alessandro: Senti io parlo con chi mi pare e piace, e poi parliamo con tanta gente che non vale tre soldi, mo vuoi vedere che con un coso che l’ho pagato due milioni e mezzo,….mille e dispari euro…,non ci posso nemmeno rivolgere la parola?

Entra la mamma con la figlia Assuntina

Melania: Alessandro, mo sei partito proprio, Alessandro sei partito (parla lentamente),non conchiuri più!(ragioni più)! Mammà, ma voi avete sentito? dico avete sentito??

Mamma: Piccerè, ci sento, ci sento, Anzi sienteme (sentimi) buono tu, io te l’aggio (ho) dato buono, ora se si cambiato per la via l’hai fatto cambiare tu, e questa è la casa del Gesù, chi esce non trase (entra) chiù. Tu te lo devi tenere !!!

(Si rivolge al pubblico)

E’ uscito fuori con le cerevelle il figlio mio? Essa è stata: gli dà mille pensieri ”E non ce la faccio con i soldi…e voglio le scarpe di marca”….e quel povero sconsolato che deve fare, …..può mica andare a rubare? E si è fissato con il gioco. Povero figlio mio, proprio isso (lui) proprio isso!!! Lo sapete che io stavo morendo per farlo, è nato con il forcipe, era 5 chili e mezzo e….(lo prende con il colletto della camicia, sulla nuca)….guardatelo come si è ridotto, nun tene più tre onze di salute!!!

Assuntina: Mammà e dici sempre le stesse cose, dici sempre lo stesso, ma che si è incagliato (incantato) il disco?

Mamma: Ma tu hai visto quello si è messo a parlare con il compiutèr, quello si è scemoluto!!

Nel frattempo la nuora guarda con una faccia di disgusto mamma e figli.

Assuntina: Mamma, pare che non lo conosci, quello ha fatto sempre questo.

Mamma: Come è sempre stato scemo?

Assuntina: No, è sempre stato pazzariello!

Mamma: Mamma mia! Mi hai fatto mettere paura!

Bussano alla porta, Assuntina va ad aprire ed entrano Paolo con la moglie Sabrina

Paolo:Uhè, ciao mammà, ciao a tutti, la miseria come va?

Sabrina ha la faccia sempre appesa come chi ha da poco passato un guaio

Sabrina: Salute a tutti! (con un voce moscia moscia)

Sabrina si va a sedere lontano da tutti e con lo sguardo a terra

Alessandro: Paolo, la miseria sta sempre qua, si è affezionata a noi, e quanto più ci addesseviamo (impoveriamo) più lei si trova a suo agio, in questa casa…si è fatta …una casa, nemmeno uno sfratto la può mandare via!

Paolo: Alessandro, ma qua ci sta frateto che modestamente la miseria la vuole scansare, ma ci vogliamo fare i soldi?

Alessandro: Fare i soldi, ma che stai scherzando, quello è il sogno della mia vita!!!

Paolo: Allora questa è la volta buona: ci stanno due sopra all’ufficio che mi hanno detto che loro stanno facendo un gioco, che ogni anno si spartono 20-30-milioni di guadagno netto.

Alessandro: Uhè, e questo fatto mi interessa, mettiti comodo. Melania, vai a fare una bella tazzulella di caffè a Paolo e pure a Sabrina, così si ripiglia un poco, eh Sabrina!!! E non fa più quel muso appeso…..Sabrina, su con la vita…. Fallo bello stretto e mettici pure la scumma (schiuma), con quel coso che mi hai fatto comprare ieri, che dentro al mercatino l’ho pagato 10 mila lire,…5 euro, figuriamoci nel negozio!....Ha detto che era necessario….e io pago!

(Guarda la moglie con una cera ancora arrabbiato per la spesa inutile)

Alessandro: Paolo, allora dicevi?

Melania esce tutta disturbata

Paolo:Si gioca con i numeri ritardatari, per esempio deve uscire il 39 a Genova? Manca da 115 settimane? statisticamente è provato che un numero ritarda al massimo130 settimane.




Alessandro:Veramente! Tu che cacchio stai dicendo, allora io me lo gioco dalla 115°settimana in poi, per solo 15 settimane e quello esce?

Paolo: Esce, esce sicuro!!!

Suona il campanello, va ad aprire Sabrina, lentamente, con il muso sotto i piedi

Gennaro: Salute a tutti! Uhe’ e che è questa riunione…questo raduno….mammà ci vuoi dare qualcosa di soldi? (bacia la mamma)

Mamma: Figliu mi…si e tenesse e vuoste sarriano ( se li avessi i vostri sarebbero)

Alessandro: Gennaro, assettati (siediti)…..ora li facciamo noi i soldi!

Gennaro saluta la mamma e si siede

Gennaro: Alessandro, se è il fatto che ti sei inventato la settimana scorsa, di portare il caffè dentro alle fabbriche, piglia questo pensiero e ghiettilo!..BUTTALO! Com’era il fatto?...se vendevi una scatola di mille dosi di caffè, dico mille tazze di caffè, guadagnavi 100 euro….ma nun ce fa ridere…. Qua solo una vincita ci può aggiustare un poco.

Alessandro: E allora senti un poco a Paolo che dice!

Gennaro: Il fatto dei numeri ritardatari? Sì, sì, me l’ha detto già, te l’ha detto pure a te?

Paolo: E ora glielo sto dicendo, Alessandro pensa che a Gennaro sull’ufficio lo chiamano il pidocchioso e ora con questo gioco si è convinto.

Gennaro: Non è che sono pidocchioso.... e poi che termini! SONO PARSIMONIOSO…

Alessandro:Va bene, ma sempre pidocchioso vuol dire.

Gennaro: Non raccolgo, questa offesa scivola sulla corazza della mia indifferenza….Volevo dire che io non caccio 50 centesimi se non mi rendo conto che dopo ci guadagno!!!(cambia tono di voce che si fa disperato) Guagliù, sto da tre giorni a pensare a questo fatto, Assuntina, pensa che mi sveglio pure la notte per farmi i conti!!!

Assuntina: Embè, che hai capito?

Gennaro: Ho capito che si guadagna, a casa tengo un quaderno pieno di conti

(abbassa il tono di voce perché un po’ si vergogna)

La mamma si affaccia al balcone

Mamma: Guagliù, è arrivato Saverio!!

La mamma va verso il pubblico

Mamma: Saverio è il figlio mio lontano. Sta a Milano, porta il treno là, perchè qua non ci stavano i treni per lui! Ma vi rendete conto…un treno po figli mi…niente Uno del sindacato suo gli ha detto che solo se viene un’epidemia di ferrovieri, esce il posto per lui a Napoli. Il padre glielo disse”fai l’infermiere qua, perché qua,10 anni fa, i posti di infermiere si trovavano e il padre si andò sfacciando torno torno per una raccomandazione e quando gliela trovò lui disse ”mammà vuoi vedere tuo figlio fallito? ”NO…dissi io…bello di mammà, fai quello che vuoi tu…E dopo un anno di corso di infermiere, libri che gliene ho comprato disse ”Me ne vado ”E vavattenne (vattene) figlio di mammà. E ora sta a Milano. Fece il concorso e subito lo vinse, senza nemmeno una raccomandazione, perché quello è troppo intelligente quel figlio mio. Nientemeno a Milano non esistono le raccomandazioni…Gesù Gesù…qua m’aggià turna a battezzà.

Bussano alla porta, Assuntina apre ed entra Saverio, ciccione, con la moglie Daniela

Saverio: Ciao mammà !

(corre verso la mamma e l’ abbraccia calorosamente)

Daniela: Ciao a tutti, un abbraccio circolare …siete troppi

La mamma abbraccia con freddezza la nuora

Mamma: Figlio mio è andato bene il viaggio? Daniela, tutto a posto?

Daniela: Sì, sì, tutto a posto, abbiamo fatto tutte le stazioni, pareva la via Crucis.

Saverio: Non la dar retta, mi sono fermato a qualche autogrill, per prendermi un caffè, per tenermi sveglio!

Daniela: Ad ogni stazione di servizio faceva …la meditazione!

Mamma: E lascialo stare …., io lo vedo dimagrito!

Assuntina: Mammà….. un altro poco gli danno la pensione!

Saverio si alza e va verso il pubblico massaggiandosi la pancia

Saverio: Questa è costituzione, io tengo le ossa grosse.




Saverio si siede e lancia un’occhiataccia alla moglie che ha messo in mezzo l’argomento e alla sorella

Mamma: Mo ti vado a preparare una bella cosa, ti vendo bianco bianco

Saverio: A mamma è semp a mamma! (Guarda la moglie) Daniela! E ho detto tutto!

La mamma si alza per andare a preparare qualcosa di caldo a Saverio

Melania si scoccia di essere presente a questa discussione e esce con la mamma

Melania :Vengo a darvi una mano, mammà.

Saverio: Allora, fratelli tutto a posto? E’ da parecchio che non ci vediamo!

Alessandro: Saverio c’è una bella novità, ora ci facciamo i soldi!

Saverio: Uhè...e non vi scordate di me, io sono il fratello lontano!

Paolo: Saverio, nel mio ufficio ci sono due cognati che si spartono 2 3 mila euro di guadagno netto, ogni anno!

Saverio: E come fanno, ma sono soldi buoni o stanno dentro a qualche inguacchio (imbroglio), hai sentito il fatto sulla ruota di Milano?

Paolo: E ora tu mi offendi, come? tu mi pigli per chi guarda i soldi malamenti (sporchi)?

Saverio: E stavo pazziando, e come sei diventato permaloso, andiamo,…dimmi tutto coso.

Paolo: Allora, tu vedi quali sono i numeri ritardatari, vedi da quante settimane ritardano, dopo 115 settimane di ritardo cominci a puntare, per esempio 5 euro, sul numero 39 a Genova e ogni 5 giocate raddoppi la puntata e quando esce…

Gennaro:…Saverio, è matematico il fatto, e la matematica si sa non è un’opinione, così quando esce il numero tu ci guadagni e recuperi tutto quello che hai giocato.

Saverio: E se non esce?

Gennaro: Uhè, non facciamo gli stronzi, deve uscire per forza… altrimenti a me ci vogliono le flebo!

Daniela: Così poi non solo hai perso tutti i soldi che hai giocato, Gennaro ….i soldi (muove indice e pollice), quando poi devi spendere pure i soldi per farti appuntare un lavaggio e l’infermiere si piglia 10 euro ogni lavaggio che ti appizza, Gennà stai inguaiato (rovinato).

Gennaro: Daniela non me lo dire è Paolo che mi ha convinto!

Saverio: Assuntina ma questo fatto è vero o no, ma che stanno dicendo?

Paolo:Saverio li ho fatti io i conti.

Saverio: E allora rifacciamoli insieme questi conti.

Paolo: Allora, tu punti 5 euro sempre su quel benedetto 39, per 5 volte,…non esce,….per altre 5 volte punti 10 euro, perché si raddoppia la posta,…non esce? Tu raddoppi la posta e punti 20 euro per altre 5 volte…non esce?

Saverio: EHHHH…fermati…esci da questo corpo! Esce …non esce…. ….ma chi li tiene tutti questi soldi!

Alessandro: Se (parla in tono ritmato) tenessimo i soldi non pensassimo come li dovessimo fare perché li tenessemo…terremmo, tenettino già!

Entra Melania

Melania: Se li tenessimo la prima cosa ti comprerei un bel libro di grammatica

Alessandro: Ecco la stroloca…ha fatto e scole grosse (le scuole superiori)

Alessandro: Quella gode quando mi fa fare le brutte figure…era il caso di sottolineare questa mia defoglianza…defaianza?

Saverio: Alessà…meglio che te stive zitto

Entra la mamma con un bel vassoio di spaghetti,

Mamma: Alessà…parla comme ta fatto mammeta e te capisceno tutte quante…bell e mammà! Venite a tavola…si mangia

Tutti si avvicinano al tavolo.

Saverio: Ah, chi tiene a mamma è ricco e nun o sape, Mammà sei tu la mia ricchezza, altro che gioco. Metti mezzo vassoio qua e il resto lo dividi a loro, tanto questi mangiano poco, non sono abituati, va a finire che si sentono male se si abboffano!!!

Mangiano tutti e regna per la prima volta qualche attimo di silenzio

Saverio: (Mentre mangia) No, ma questa è una decisione seria e io voglio il parere di Assuntina, Assuntina, tu che dici con il gioco che dice Paolo si guadagna?

Assuntina: Saverio a perdere non si perde, si guadagna, se punti poco guadagni poco, se punti molto guadagni molto.

Saverio: Disgraziata, sei la rovina della mia vita!!!

Si alza molto agitato, ridendo sotto i baffi

Saverio: Mammà, Assuntina ha detto che il gioco si può fare, se poi arrivo con le pezze a culo (mostra le spalle al pubblico dandosi una pacca sul sedere) è colpa sua, mammà, essa ha detto che il gioco si può fare.

Mamma: Basta, basta, dovete finirla! Mi fate venire qualche cosa a me, il gioco non ha mai arricchito a nessuno!

Assuntina: E perché quando uno ha vinto non lo ha mai detto a nessuno!

Mamma:E appiccia il fuoco….appiccia (accendi), quelli già stanno così allimmati (euforici) le mogli non faticano, quei poveri guaglioni sono solo loro a portare i soldi a casa, se si fissano sopra al gioco che si mangiano i biglietti del bancolotto? Statti zitta e non li allimmare (incoraggiare)

Sabrina: Mamma voi è meglio che lo sapete, questo è arrivato a giocarsi anche 100 euro alla settimana, io non ce la faccio più!!!

Mamma: lo so, lo so, tu tieni le cerevelle quella è la capa di mio figlio che non è buona.

La mamma va dal figlio Paolo e lo scuote prendendolo per un braccio

Mamma: Ma con chi te la fai, disgraziato, quelli là che giocano tengono i soldi che ci escono da fuori alla tasca.

Sabrina: Mamma mia ha fatto quei quattro sacrifici per costruirci quella villetta e questo se continua così me la fa vendere!

Mamma: Mai questo!

Sabrina: Io lo dico la fortuna è bendata!!

Paolo: Sì, questo è vero, questo è proprio vero, a me non mi ha mai visto!

Sabrina: Non mi interrompere quando parlo….dicevo…la fortuna è bendata, a chi coglie coglie, perciò bisogna giocare poco: una schedina da 1 euro all’enalotto, un ambo da 2 euro, due colonne di totocalcio da 3 euro….

Gennaro: Mamma mia…. tu già ti secci quando giochi, come puoi vincere? Per vincere devi essere gradasso.

Mamma: Sabrina ha ragione, lei sì che tiene le cerevelle, te lo torno a ripetere, Paolù tu le cerevelle non le tieni!

Paolo:Colpa tua mammà!

Mamma:E perché?

Paolo: Non ti sei impegnata troppo…. , tutto naso me ne hai fatto.

Mamma: Scostumato, io ti ho dato tutto e tutto al posto giusto…e le cerevelle pure quelle ti ho dato….ed erano pure bone, quando eri piccolino sapevi ragionare, è ora che non ti capisco più. Figlio mio, tu non stai buono, non stai bene, i soldi non li devi pensare…tu pigli una fissazione….pigli?…tu già l’hai pigliata. Calmati, calmati!!! Tu stai diventando come tuo padre. Ma voi avete capito che vostro padre, quando gioca, piglia il biglietto e lo mette sopra al segretè davanti alla Madonna e tiene la lucella appicciata (lucetta accesa) fino a quando non esce l’estrazione? Quello è un altro scemoluto!

Saverio: Io non capisco niente più, parla Paolo e pare che ha ragione lui, e gli darei in mano tutti i soldi che tengo, parla mammà e subito mi convinco che forse è meglio che i soldi me li astipo (conservo), che devo fare???

Alessandro:Saverio, la fortuna è degli audaci, sii audacio!!!

Gennaro: Guagliù, per piacere ma con questi soldi perché non ci compriamo un bel vocabolario?

Melania: Alessandro, si dice…sii audace…

Alessandro: Tu godi quando mi devi mortificare, ti sono piaciuto quando mi hai “pigliato”, e ora mi devi sopportare, sono un poco ignorante però sono “bellillo”!

Alessandro va verso il centro del palco e fa una giravolta per farsi ammirare dal pubblico

Saverio: Si bellillo…va bene ma nessuno ti paga per la faccia che tieni, perciò non ci perdiamo in chiacchiere: che dobbiamo fare con i numeri ritardatari?

Gennaro: Io e Paolo già li abbiamo giocati due volte, già sto a 10 euro di spesa .Tra poco ci vogliono le scolle (fasce) in fronte

Paolo: Saverio, Assuntina volete entrare pure voi ? Però dovete mettere 1000 euro a disposizione, invece di metterli in banca li date a me, è come giocare in borsa , quando rischi tutto raccoglierai i frutti .

Assuntina: Guagliò tu si ghiuto (sei andato) con la capa nterra (a terra), io se tenessi questi liquidi...

Alessandro:Ma pecchè l'euro lo fanno liquido?

Assuntina: No, perché?

Alessandro:E tu hai parlato di soldi liquidi!

Assuntina: Ehhhh! Soldi liquidi, vuol dire: soldi disponibili! Nientemeno….me fatte venì o friddo nguoll (il freddo addosso)

Alessandro: Secondo me o’facite apposta, prima dite le cose difficili e poi mi mortificate, per lo sfizio di farmi passare per scemo!

Assuntina: E dai…mo fai pure l’offeso? Stavo dicendo: se tenessi mille euro disponibile io non lo darei in mano a Paolo

Gennaro: E li vorresti dare in mano a me che è più sicuro?

Assuntina: Uhè, mamma mia e come state addessevati!

Sabrina: “Addessevati”e che vuol dire? (disgustata al massimo)

Saverio: Addessevati,vuol dire” accanuti” con i soldi, hai capito ora il nostro linguaggio scurrile ???

Sabrina: Mammà…vedete come stongo calma?...Lo faccio solo per voi…E ghiamm bell… ià

Si gira tutta scocciata

Entra il padre si agita moltissimo, sembra sudato, sconvolto, va avanti e indietro.

Papà: Guagliù venite qua, io non capisco niente piu’,che sta succedendo!

Daniela: Uh, mamma mia, papà, come state bianco!!! Ma che è successo?

Papà: Niente, niente, è l’emozione. Ora vi racconto tutto dall’inizio, fatemi sedere un poco che mi tremano e cosce a sotto!

Il papà si siede tremolante

papà: Sono andato a piazza Carità, sono entrato nella tabaccheria e ho visto i“gratta e vinci”, un signore prima di me se l’ha accattato (comprato), l’ha rattato e ha pigliato 250 euro, subito mi sono appizzato (mi sono incuriosito) e ho detto”Datemene uno pure a me”. L’ho preso, però non l’ho rattato, perchè sapete com’è,…volevo aspettare, in modo che con il sacrificio dell’attesa il Signore mi avrebbe ricompensato, mi avrebbe premiato… voi lo sapete che io con la religione……

Mamma:Sei fissato!!!

Papà:Non sono fissato (con tono infastidito),i fioretti, preghiere e compagnia bella, servono, aiutano a vivere, perciò ho aspettato... e non incominciamo (rivolto alla moglie)... non è il momento, fammi parlare, sono venuto qua e ho rattato la prima riga ed è uscito…L’AMBO.

GUAGLIÙ, DUE NUMERI FANNO UN AMBO?

Saverio: Sì papà, perché hai fatto l’ambo?

Papà: Aspetta, ho rattato la seconda riga ed è uscito il TERNO,

GUAGLIÙ , TRE NUMERI FANNO UN TERNO?

Gennaro: Papà,sì, …pecchè e fatto pure o terno?

Mentre il papà parla si fanno tutti con le sedie più vicino quasi a circondarlo

Papà: Aspetta ho grattato ancora la terza riga, ed è uscita la QUATE R N A

GUAGLIÙ, QUATTRO NUMERI FANNO UNA QUATERNA?

Daniela: Papà, perchè non mi dite che avete fatto pure la quaterna!!!??

Papà: Aspetta, ho grattato l’ultima riga…Guagliù…guardammece rinte all’uocchie (guardiamoci negli occhi), ho grattato l’ultima riga e sono usciti CINQUE numeri,

GUAGLIÙ CINQUE NUMERI FANNO UNA QUINTINA???

Tutti: SI’, P A P A’!!!! (Saltano tutti in piedi)

Papà: (Salta dappertutto)

GUAGLIÙ AGGIA FATTO A QUINTINA!!!

Mamma: Rafè, ma che stai accucchianno? (dicendo)

Papà: Quintina, quintina, Annù, (diminutivo con cui usa chiamare la moglie), nun sto pazzianno! Quintina….500 mila euro+300 mila euro per la quaterna, terno, ambo e compagnia bella, guagliù,cu tutta a compagnia bella…ho fatto un milione di euro.

Si inginocchia e alza occhi e mani al cielo,come un esaltato

Papà: Gesù, grazie, tutti i Santi, grazie! Io ho fatto il fioretto di non grattare nel negozio e poiché ho saputo attendere, il Signore mi ha ricompensato. Saverio,visto i fioretti servono!!

Paolo:Un milione di euro, papà, fammi vedere. Cinquina…un MILIONE

Tutti si alzano saltano si abbracciano.

Saverio:Abbiamo risolto la partita. Ma quali numeri ritardatari, schedina, computer!! Papà, quanto hai speso, un euro?

Papà: Non mi ricordo

Il papà si affloscia sulla sedia non crede alla fortuna che gli è capitata.

Papà: Non ci credo, non ci credo, proprio a me!!!

Sabrina: Visto è come dicevo io, si deve giocare poco, la fortuna è bendata, a chi coglie coglie...e mo’ ci ha cogliuto!

Saverio:Fermi tutti! E ora chi se li piglia questi soldi. Noi siamo sette, un milione di euro diviso sette…..(si fa i conti sul naso e con aria insoddisfatta) mamma mia, nemmeno duecento mila euro per ciascuno!

Papà: (Si riprende subito e si alza scandalizzato) Per ciascuno???? Ma che stai dicendo, quelli i soldi sono i miei, sparto (divido) se voglio spartere, se no ce ne andiamo io e mammà a Surriento e ci andiamo a fare una bella mangiata.

Assuntina: Papà e tu con un milione di euro ti vuoi andare a fare solo una mangiata?

Alessandro: Ohì (lo vedi) che non sai nemmeno tu che te ne devi fare dei soldi, dalli a me che ci penso io a farli camminare!

Gennaro: A te, e io qua che ci sto a fare. Io sto perdendo a capa. (testa).

Paolo: Modestamente, spettano a me, perché mammà me l’ha detto già due volte che io ho perso a capa, perciò, per farmi una capa nuova, spettano a me.

Saverio:No!! (Si alza e parla con il tono di vittima sacrificale) Li debbo avere io, perché sto a Milano, lontano dalla famiglia, lontano da mammà, (guarda la mamma che fa cenno con la testa e si commuove) e devo essere ricompensato dell’affetto perduto in tutti questi anni. Papà, tu mi vuoi bene a me? (guarda il padre ,che fa cenno di sì,ma con tono preoccupato) e se mi vuoi bene, questi soldi me li devi dare a me. Non tutti, se no questi dicono che voglio fare l’angiaruso (acchiappatutto), e va a finire che mi secciano (maledicono) e non me ne fanno vedere bene: facciamo 400 mila euro a me e il resto lo sparti con loro.

Assuntina: Uhè, io tengo il mutuo della casa, la cambiale dei mobili, mi dai 300 mila euro a me così io estinguo il mutuo…..

Papà :(Si agita tantissimo) Uhééééé! Vuie vulite estinguere a me? E sorde sono i miei e, ve lo torno a ripetere, per chi non avesse capito, (parla lentamente) sparto se voglio spartere .E se “puta caso (puro caso) li spartessi”….li sparto io, come voglio io e come dico io, perché sono ancora vivo. La gallina si spenna quando è morta, avete capito!!! E ora iammo bella (vediamo un po’), invece di stare qua a chiacchierare a vuoto io tornerei un’altra volta da quello dei biglietti, perché sto pensando che, se il cliente prima di me ha “vinciuto”250 euro e subito dopo io ho vinto un milione di euro ...., mamma mia, me fa paura solo pronunciare questa parola, questo è un blocchetto fortunato. E io…ora che mi ricordo… o tabaccaro non me lo voleva dare il biglietto da quel blocchetto e invece io, furbamente, perché io sono un figlio e ntrocchia (furbo) ho insistito..io per gli affari ci ho fiuto…(si pavoneggia) e ho visto, che lui ha fatto una faccia…e poi me l’ha dato.

Alessandro: Papà e io mo vengo con te, secondo me ci dobbiamo comprare tutto il blocchetto.

Saverio: Ora vengo pure io, perché papà, tu non devi entrare, se no quello capisce,”andecchia”e va a finire che non te lo da’ tutto il blocchetto .

Papà: E’ vero, è overo, non ci avevo pensato, io vi accompagno e vi mostro dove sta il blocchetto e voi entrate e ve lo comprate.

Paolo: E ora vengo pure io e ce ne compriamo un po’ per ciascuno se no il tabaccaio si impressiona.

Papà: Facimme ambresse (facciamo presto), io mezz’ora fa sono stato là, prima che chiude il negozio dobbiamo andare se no per il pomeriggio quello li vende e noi non sappiamo più se sono o non sono i biglietti di quel blocchetto.

Sabrina: (con aria da scienziata) Ma dove andate, sono già le due quello ha chiuso già, perciò ora mangiate,vi riposate e verso le quattro, con calma, uscite.

Gennaro: Ma quale calma che ti ha fatto a te…,dobbiamo andare ora, poi dopo ci appiccichiamo (litighiamo) a chi se li deve prendere questi soldi.

Escono papà-Saverio-Paolo-Gennaro-Alessandro

Restano sulla scena le donne che mettono un po’ in ordine, ma piano piano si sente in crescendo il pianto della mamma.

Melania: Mammà, pecchè chiagnite (piangete)

Sabrina: Piange di gioia, non si vede?

Assuntina: Mammà che rè (che c’è)!

Mamma: (tra i singhiozzi) Avite visto comme so brutti e’ sorde!!!

Daniela: So brutti e’sorde! Ma che state accucchianno (dicendo). Ringraziate Dio con la faccia per terra che ci ha benedetto

Mamma: Avete visto come si sono appezzati (inaspriti) l’uno con l’altro. Li voglio io, li vuoi tu. Non mi parevano più “ frate e frate”( fratello e fratello) ho visto che hanno fatto gli occhi di fuoco. Se papà li teneva nella tasca quei soldi l’avrebbero girato sottosopra per pigliarseli…

E SORDE SO FETIENTE, E SORDE SONO SENZA CREANZA (RISPETTO), E SORDE NON TENGONO AFFETTO, NON TENGONO AMORE.... E SORDE NON VALGONO NIENTE, E SORDE SONO UNA COSA MALAMENTE, E QUANTO PIÙ CE NE STANNO PIÙ MALAMENTE SONO. PER I SOLDI TE SCUORDE PURE E MAMMETA E PATETE (MADRE E PADRE). Se tu non tieni niente, ti basta una mangiata, una passeggiata a Mergellina, un gelato mangiato per la strada, una pizza mangiata pure nella macchina e sei felice! Fateci caso, le famiglie che non tengono niente si vogliono più bene.

Daniela: Mammà e non fate così, è vero, avete ragione, ma ora non è il momento di piangere, ora che abbiamo avuto questa fortuna dobbiamo essere contenti, chissà quanta gente vorrebbe stare al posto nostro, non vi preoccupate, quelli i guaglioni stavano pazzianno (stavano giocando)

Mamma: E…pazzianno!!!!

Sabrina: E poi non diciamo fesserie (bugie) non è vero che i soldi non sono niente. Senza sorde non si cantano messe, ora le messe le possiamo cantare. Con i soldi, invece, di fare una passeggiata a Mergellina, ve ne andate sempre a ristorante, in albergo, se volete rilassarvi, veramente, ve ne andate alle Canarie, alle Sescelle!!!

Mamma: Canarie??? A me l’aucielle (uccelli) non mi piacciono, perchè sporcano...e proprio i canari non li voglio. Poi che hai detto se’scemo?! E quanta confidenza io sono un poco arrugginita ma mi sento ancora di dire e di fare.

Sabrina: Mamma, Seichelle sono delle isole dove ci vanno quelli con il portafoglio a manticetto (a fisarmonica).

Mamma: Ah, e tu con me non devi parlare difficile. Figlia mia, a me piace la vita semplice, così sono stata abituata, la vita dell’albergo, mangiare a ristorante non mi piace, a me un piatto di spaghetti “sciuliarielli,sciuliarielli”(pieni di sugo) mi bastano e poi mi piace dormire nel letto mio fresco fresco, dormire in un letto che non è mio mi fa impressione, e se quello che ha dormito prima di te teneva i funghi (micosi) te li mischi pure tu....e se ci è morto qualcuno e la notte ti compare?

Sabrina: Allora voi siete nata per fare la povera. Io, invece, mi sento che mi piace fare la ricca, abiti di lusso, alberghi, camerieri che mi servono, spendere e spandere. Fare le compere senza farti sempre i conti in tasca, non mangiare code di merluzzo e mortadella alla fine del mese, senza dire: questo mese le scarpe…il mese prossimo la camicia. MAMMÀ….E COMME SO BELLE E SORDE

(Fa un gesto di liberazione agitando le mani e alzando la voce per dare importanza all’ affermazione)

Melania: Io la penso come e mammà. E sorde fanno uscire le corna e i vizi. Chi non tiene i soldi non è cornuto!

Daniela: (con aria sentenziosa) Brava, allora fuori una, della vincita non vuoi niente, non ti preoccupare, ci facciamo cornuti noi soli.

Melania: Che c’entra, il mio era un discorso generale, ma ora che ci stanno i soldi, è peccato buttarli.

Sabrina: E allora è inutile che fai la filosofa, e sorde…te piaceno pure a te!

Melania: Non è che mi piacciono, mi servono

Sabrina: E sorde non sono importanti solo per chi li tiene già. …perché e sorde a loro nun fernescono (finiscono)

Melania: Sinceramente, a parte e sorde di papà, che, d’accordo o non d’accordo, spettano pure a me! Per questione di giustizia, eh…solo per questo…..I figli sono tutti uguali…mettiamo i puntini sulle “i”!! io sono convinta che i soldi non fanno la felicità!

Daniela: E figuriamoci la miseria!!!!

Mamma: Basta con questi discorsi e poi non avete sentito che papà ha detto che la gallina si spenna quando è morta: ma ora gli vorreste tirare il collo?

Voce fuori campo: Bianchì, Assuntina, venite qua nun me sento bona!

Assuntina: Mammà è la nonna!

Escono tutti in fretta

Sulla scena rimane solo Daniela che si siede su una poltrona e sorride

sognando i soldi e parla ad alta voce….

Daniela: E' il solito attacco di solitudine della vecchiaccia…(guarda in aria) Ah, i soldi

Piano piano si apre la porta, appare un’inquilina del palazzo, molto invadente

Lina: E’ permesso, è permesso? Non risponde nessuno? E’permesso? Io sto trasenno (entrando). Pozzo trasì (posso entrare?)

Daniela si sveglia dai suoi pensieri e con uno scatto si alza innervosita.

Daniela: Signò, voi siete già entrata e dite”:pozzo trasì” ? E se stavo con una coscia fuori?

Lina: E se stavi con una coscia fuori non lasciavi la porta aperta!

Daniela: Stava la porta aperta? Quello o gnoro (suocero) si è proprio nzallanuto (rimbambito).

Lina: O gnoro? Ah,…allora tu sei la nuora?

Daniela: Sissignore!!

Entra piano piano anche la signora Rosanna, un’altra capera (pettegola) coinquilina

Rosanna:La moglie di….(si china verso Daniela per afferrare subito la risposta)

Daniela (molto infastidita): Ora volete sapere tutta la discendenza mia?

Rosanna: No!!! Solo chi è tuo marito, per carità, non ci saremmo mai permesse!!

Daniela: Sono la moglie di Saverio, Saverio è il figlio della gnora (suocera) mia !Vulite sapè coccata (qualche altra) cosa?

Lina: Né.... e perché ti stai disturbanno sana sana…Io a tuo marito l’ho visto nascere, io lo conosco da quando era così (fa un segno con la mano indicando un’altezza da bambino).

Rosanna: Sienti piccerè, e comme stanno o’gnoro e a gnora (suocero e suocera), stanno buoni, stanno buoni, sì??

Daniela: Stanno bene, stanno bene, vulite sapè qualche altra cosa?

Lina: Uh, ma ora che ti guardo meglio, mi pare …ma tu sei la figlia di Susetta?

Daniela: Sono la figlia di Susetta!!!

Lina: Susetta! Mamma mia che piacere vedere la figlia, sapessi come era brava mamma tua, quando la vedi dici "mamma ti manda salutanno Linuccia a capera”. Mammeta si ricorderà subito di me, ci siamo divisi o suonno!!! (sonno)

Rosanna: E fratete…tutto a posto?

Daniela: Tutto a posto, grazie! (si alza infastidita al massimo e si mette a spolverare)

Lina: E…ora…dove sta, che sta facendo?

Daniela: (si ferma e con le mani ai fianchi) Ah, ho capito, volete sapere se sta faticando? Nossignore, non si è sistemato ancora, ma arrangiuleia,(si arrangia), oggi qua e domani là ...ma il pane sulla tavola ai figli non lo fa mai mancare!!

Rosanna: Povera mamma tua! E che guaio che ha passato con quel fratello tuo, eh?

Daniela: Signò, e come vi permettete, il guaio lo sto passando ora io a sentire gli inciuci inutili che state dicendo voi! Ma volevate la gnora? (la suocera) E allora tornate più tardi! (Si volta per andarsene, ma la persuade Lina)

Lina: Quanta è bellella pure quando sta nervosa! Sei proprio bellella, e che fisico che tieni, dopo tre figli non ti sei per niente scasciata (appesantita)!!

Daniela si aggiusta il vestito inorgoglita e fa un sorriso.

Così Lina riattacca

Lina: Siente piccerè, ma noi abbiamo sentito un poco di movimento qua sopra, ma è successo qualcosa?

Daniela: (di nuovo turbata) Signò, ma vi mettete, per caso, a spiare quello che facciamo e quello che diciamo qua sopra?

Rosanna: No!! Per l’amor di Dio, qua ognuno si fa i fatti suoi!

Lina: Noi siamo gente riservata, dentro a questo palazzo, siamo gente quieta, andare ciuciuniando (spettegolando) nelle case della gente, non è fatto per noi!!

Daniela (rivolta al pubblico): Si vede…si vede proprio!

Rosanna :Daniela...Che bel nome, bello assai!! Siente Daniè’ tu a noi lo puoi dire, noi siamo una tomba. Ogni cosa che dici qua, qua rimane. Siamo gente seria...e che scherziamo!! (si avvicina con aria molto persuasiva) Che è succieso (successo) che è succieso???

Daniela (arrabbiatissima): Signò, niente, niente, niente (con tono sempre più forte)

Daniela esce di scena sbattendo la porta, è veramente infuriata.

Lina: Questa è tosta, questa non parla!

Rosanna: Sicuramente è stata ammezziata (consigliata a non parlare), dalla gnora, quella è fina fina!

Lina: Che peccato, io volevo sapere, muoio dalla curiosità, qua sopra qualcosa di grosso è successo, hai sentito tutti quegli strilli.

Rosanna: Va be’, se è per gli strilli, questa non è una novità, qua sopra sembra la sala travaglio!

Lina: No, per carità, quelli erano strilli diversi da quelli normali, questi avranno vinto qualcosa, il padre....o bizzuoco (bigotto), ho sentito che ringraziava tutti i Santi!......Ma perché, poi, non ce l’ha voluto dire, proprio a noi!

Rosanna: qualcosa e’ successo

Insieme: E niue avimma sapè!

Entra nella stanza Assuntina e cerca di scusarsi per il comportamento della cognata Daniela, perche’ sa che le male lingue vanno trattate con i guanti

Assuntina: Daniela mi manda a dirvi di scusarla ma non si e’ sentita bene.

Rosanna: Ah, ma lo avevamo capito subito, che ti ho detto Linuccia, Daniela e’ una ragazza cosi’ educata che sicuramente aveva un motivo serio per scappare via cosi’.

Lina: Che e’ stata una mossa di visceri?

Assuntina: Non so, qualcosa del genere. Ma dite a che dobbiamo l’onore di questa visita?

Rosanna:Veramente siamo venute a trovare un poco tua mamma, e’ da tanti giorni che non la vedevamo affacciata e ci siamo preoccupate un poco, abbiamo detto "andiamo a vedere…. ci fosse successo qualche cosa alla signora Carmela?! Era tanto brava!"

Assuntina : Ma come " era”, mia mamma sta bene .

Lina: Ah, sta bene? e questo e’ o piacere nostro, per carità…come si dice…chi vo o male e l’ate o suoio sta astipato (chi vuole il male degli altri il suo sta dietro la porta) si dice così, no?

Rosanna: Senti ma che è successo il fatto dei biglietti?

Assuntina: Ah, i biglietti…..I biglietti, e voi che ne sapete dei biglietti?

Lina: Sai, Daniela ci stava dicendo,…poi è scappata…

Assuntina: No, niente per carità, è che mio padre, si è messo in testa che vuole andare da Saverio a Milano….ed è andato a comprare dei biglietti,…ecco ..i biglietti sono quelli per Milano!

Rosanna: I biglietti del….treno!!

Assuntina: Del treno, del treno!

Lina: Noi non abbiamo sentito niente, ma erano i biglietti del treno?

Assuntina: Del treno,….del treno!!!!

Rosanna e Lina salutano scoraggiate

Rosanna e Lina si rivolgono al pubblico: Qua nessuno parla perché il fatto sarà grosso, vuol dire che appizziamo (drizziamo) di più le orecchie! Andiamocene, andiamocene, (alzano la voce) QUELLO CHE NON SI FA NON SI SA!!!

Assuntina si ritira e la stanza rimane vuota con la porta sempre aperta.

Si affaccia sull’uscio Roberto, il nipote, figlio di Assuntina.

Roberto: Ah,finalmente un po’ di pace qua sopra, come mai non c’è nessuno, proprio oggi che sono venuto a ritirare il pensierino della nonna per il mio onomastico! Uhè, quando si devono avere i soldi scompaiono tutti, speriamo che non è scomparsa la nonna!!!

Si affaccia all’interno dell’ appartamento ed esce.

Roberto:Benissimo, la nonna vecchia dorme, la nonna giovane sta riposando. E chi se ne va! Aspetto!

Si stende sul divano con tutte le scarpe.

Roberto: (imitando la voce della mamma) "Non si mettono le scarpe sul divano”

Roberto comincia a pensare, poi si alza e va verso il pubblico

Roberto: Oggi è il mio onomastico e la nonna, grazie ai soldi della bisnonna, la vera fortuna di questa casa, mi fa sempre un pensierino. I soldi sono l'unica medicina che tengono ancora in vita la nonna vecchia. L’altro giorno sono andato a prenderle la pensione, quando sono tornato dalla posta e gliel’ho portata, alla bisnonna (con tono incisivo) che è cionca (paralitica) cecata e sorda, da dieci anni nel letto, pensando che


i soldi….. non se li può spendere....


le medicine le ha gratis per tutte le esenzioni che tiene


sapendo che ci vede maluccio,…al posto di una cento euro le ho messo cinquanta!!! Uhè, quella la toccava, la girava se la mise vicino vicino agli occhi e poi mi disse con la voce tremante "Robè’ma quelli della posta ti avessero fatto fesso, questa è cinquanta euro, qua ci mancano i soldi!”-Eh, no- dissi-‘a no’(nonna) qua la cecata o la fai sul serio o niente, a me le cose mezze mezze non mi piacciono

Entra la nonna Carmela zoppicando

Nonna Carmela :Uhè, Roberto, bello della nonna tua, vieni qua, fatti dare un bacio. (Se lo abbraccia se lo sbaciucchia). Fatti vedere, quanto ti sei fatto bello!! Mamma mia, mo’ sei proprio nu bello guaglione.

Roberto: A no’, e che vuoi dire, ma perché prima ero brutto?

Nonna Carmela: No, che vai pensando, sai com’è ....quando uno cresce si aggiusta!

Roberto: Nonna!

Nonna: Gaetà.. ah ma che ho detto di male? Senti parliamo di cose serie…. hai saputo cosa è successo qua sopra stasera?

Roberto:No, ma perché che è successo?

Nonna Carmela: Ah, ma perché tu non eri venuto per sapere quello che è successo?

Roberto: Nonna, ma tu lo sai che io vengo a trovarti sempre e solo per il piacere di vederti e di abbracciarti, bella vecchia e brutta nonnina!

(Si alza e la abbraccia forte anche per camuffare il motivo della visita)

Nonna Carmela: Bello della nonna, tu si, che sei un ragazzo sincero e affettuoso, qua in questa casa sono tutti impazziti, pensano tutti ai soldi. A volte dubito dell’affetto dei miei figli, anche di tua madre!

Roberto: Nonna ma che dici, qua tutti ti vogliamo bene anche se non hai un euro…modestamente

Nonna Carmela:Se non fosse per la nonna vecchia che ci sostiene ci avrebbero messo già dentro ad un ospizio.

Roberto: Nonna! Dai, ora ti faccio ridere un poco io, indovina? Domani che cos’è?

Nonna Carmela: domani…è giovedì…

Roberto: Si, lo so, ma che numero ti viene in mente?

Nonna Carmela: Che numero, ma che ne so, perché il giovedì si gioca un numero?

Roberto: Nonna domani che numero è?

Nonna Carmela:No, Robè’, per piacere non mi parlare più di numeri?

Roberto: No, io te ne dico solo uno,….sette!!.

Nonna Carmela: sette,…e che vuoi dire!!!

Roberto: sette giugno…..S.Roberto!!!!

Nonna Carmela: Ah,domani è il tuo onomastico, auguri, auguri!!

(si alza e lo abbraccia)

Roberto rimane un poco sconcertato, non sa come entrare nell’argomento”pensierino”

Roberto: Grazie nonna, sei gentile.

La nonna si siede e cerca il suo lavoro di cucito.

Roberto: Nonna, tu sei la mia nonna preferita.

Nonna Carmela: E certo l’altra è morta!

Roberto: ... ma anche quando la nonna Rosa era ancora viva, io per te ho sempre avuto un P E N S I E R I N O in più!

Nonna Carmela:A proposito di pensierino…

Roberto fa un sospiro di sollievo

Nonna Carmela: Apri la caffettiera che sta sopra al buffet, dentro c’è il pensierino per te.

Roberto: Nonna, ora mi vuoi mortificare, lo sai che mi imbarazzano queste cose.

Si precipita sulla caffettiera, ma apertala non trova niente.

Roberto: Nonna io ti ringrazio ma qua dentro non c’è niente.

Nonna Carmela: Come non c’è niente (Si dimentica tutti i dolori e corre come una ragazzina),quel farabutto, si è preso i soldi tuoi, per il blocchetto.

Roberto: Ma che è, che stai dicendo il blocchetto? quale blocchetto!

Nonna Carmela: Tuo nonno ogni tanto piglia qualche fissazione, lo sai…ora si è fissato che ha vinto un sacco di soldi.

Roberto (con voce molto affranta): Nonnina cara, ma non ti preoccupare, mica io ero venuto per questo!!

Nonna Carmela: Lo so, lo so, Roberto, tu lo sai che la nonnina tua è come una formichina, mi astipo sempre la mela per quando mi viene la sete, (si mette le mani nel reggiseno e tira fuori un fazzoletto tutto arrotolato), da qua non scompare mai niente (si mette le mani sul seno) questo è peggio di una cassaforte, qui non tocca niente nessuno…ormai…

La nonna srotola piano piano il fazzoletto e tira fuori 25 euro

Nonna Carmela: Ecco, figlio mio, comprati una cosa a piacere tuo.

Roberto guarda i soldi , se li conta e fa un po’ la faccia amareggiata.

Nonna Carmela: Che c’è, ti vedo un poco scontento?

Roberto: No, niente!

Nonna Carmela: Dai dici, sono pochi?

Roberto: Nonna tu lo sai... io per i soldi non ci tengo.

Nonna Carmela: Dicono tutti così, dai su dimmi quello che tieni ngoppo (sopra) o stomaco, ti conosco, qualcosa c’è.

Roberto: Nonna, te lo torno a ripetere.... io veramente non ci tengo per i soldi, me li prendo giusto per non farti pigliare collera, ma tu mi devi spiegare, non perché ne voglio fare una questione, ma solo per curiosità: perché a mio cugino Raffaele gli dai sempre 50 euro e a me 25?

Nonna Carmela:Ma tu sei la sopponta? Non sei la sopponta del nonno, tu ti chiami Roberto e sei la sopporta di nonno Roberto, da lui devi chiedere l’aumento! Io faccio le cose giuste e tu lo sai, se ti chiamavi Raffaele anche a te 50, mi dispiace!

Roberto: Nonna, ma perché non siamo tutti nipoti, non siamo tutti uguali?

Nonna Carmela: Come? siete tutti uguali, per carità, io vi voglio bene a tutti quanti peggio dei figli miei

Roberto: Ecco, è quello che dicevo io, perciò pure a me 50.

Nonna Carmela: Ma io ho detto”vi voglio bene”, di bene quanto ne vuoi, ma i soldi…..i soldi sono un’altra cosa.

Roberto: Nonna si dice”chi te vo’ bene e core e mano ti proia (paga).

Nonna: Ma questo detto non prevedeva la sopponta, va dal nonno Roberto e tutto si risolve.

Roberto: No, il nonno Roberto tratta a tutti quanti uguale,

Nonna Carmela: Ah…veramente? E quanto dà ad ogni nipote?

Roberto: Non dà niente a nessuno.

Nonna Carmela: Che purucchiuso e che se li deve portare appresso i soldi?

Roberto: A no’, ma che se porta appresso, là ci stanno e surici (topi) cu e lacrime all’uocchie (occhi).

Nonna Carmela: E che ti posso dire, figlio mio, vuol dire che faccio uno strappo alla regola e ti regalo un’altra 5 euro, non posso di più, se no farei un’ingiustizia a tutti i nipoti Raffaele della famiglia .

Entra Assuntina, mamma di Roberto

Assuntina: Robè’e che ci fai qua, non dovevi andare in palestra oggi?

Roberto: Sì, mamma ma poi mi sono ricordato …che volevo venire a salutare un poco la nonna..

Nonna Carmela: Si è ricordato che domani è il suo onomastico!!!

Roberto:Nonna, se vuoi ti ridò la mazzetta!

Nonna Carmela: Scherzavo, non ti preoccupare Roberto. Assuntina ho chiarito con tuo figlio pure il perché di questa differenza di prezzi tra i Raffaele e le Carmele, nostre sopponte, Tu lo sai no, che è una questione di giustizia.

Assuntina: Roberto, non lo devi vedere come un affronto, pensa che quando zia Mirella era incinta a Carmela, nonna la chiamò e le disse “Senti Mirella, io per la sopponta non ci tengo, però tu me lo devi far sapere in tempo” e zia Mirella rispose ”Scusate , ma perché, con tanto tempo di anticipo mi avete fatto questa domanda? E la nonna "No, sai perché se metti il nome mio allora io ti faccio la culla, altrimenti la culla te la compri tu”

Nonna Carmela: E mi pareva pure giusto e che facevo le compravo la culla senza avere la sopponta?

Roberto con aria tra lo scandalizzato e il divertito:

Roberto: A nò, statti bene, mamma vado in palestra












SECONDO ATTO





La scena è ambientata nella stanza da letto della nonna vecchia, da anni costretta a letto e assistita dalla figlia che è la nonna Carmela.

Bisnonna con voce tremante: Carmè, mo mi sento nu poco meglio, me la sono vista brutta.

Mamma: Mammà e tu quando mai la vedi bella!...Tu mi vedi morta a me e a tutta la discendenza mia!

Bisnonna: Tie’ (accenna ad un tremante gesto scaramantico) alla faccia tua e di chi mi vuole male!

Nonna Carmela: Mammà, ma che hai capito e chi ti vuole male, tu devi campare 100 anni.

Bisnonna:Scostumata, io ne tengo 92!

Mamma: Volevo dire 100 all’infuori di quelli che tieni!

Bisnonna:Ah, mo andiamo bene!

Mamma: Mammà tu devi campare.... tra pensione accompagnamento e invalidità, qua campiamo tutti quanti.

Bisnonna: E arretrati……,che non ho mai saputo quanti soldi erano…e dove sono andati a finire!!

Mamma: Ma chi l'hai visti questi arretrati.... lo sai no…se non si surogna (unge) la carrozza non cammina

Bisnonna: e a chi hai surugnato (oleato)?

Mamma: a quelli che ti hanno fatto avere la pensione…hanno detto” la pensione a te e gli arretrati a loro”.

Bisnonna: hai visto quanto sei scema? Era il caso di surugnare con tutte le malattie che tengo?

Mamma: ma perché la pensione di accompagnamento la danno a chi sta male?

Bsnonna: E a chi se no?

Mamma: Mammà tu è da parecchio che non scendi, chi sta male e non tiene santi non prende niente, chi tiene i santi in paradiso se sta male o se sta bene…prende pensione, accompagnamento e compagnia bella.

Bisnonna: Ma quali santi…li farei una bella paliata se avessi le forze…che schifo è questo! Io non auguro il male a nessuno ma con tutti gli arretrati miei se ne devono comprare tutte medicine.

La mamma fa cenno con la testa per dire che ha ragione.

Si alza e si mette ad aggiustarle il letto, nel frattempo entra la figlia Assuntina.

Mamma: Assuntina, telefona un poco a Ettora(l’altra figlia) quella non sa ancora niente del fatto di tuo padre

Bisnonna:Quale fatto?

Mamma: Mammà dormi!!!!

Mamma: Assuntina, allora stai telefonando, se no me lo scordo. Ahè, quella sta a Salerno, chissà quanto mi costa mo questa telefonata. Non ti mettere a ciuciniare (chiacchierare) parla presto presto, dici che deve venire qua per una cosa urgente, però che non riguarda di salute, se no si pensa che è morta la nonna.

La bisnonna si alza in mezzo al letto e fa un altro gesto scaramantico: Alla faccia vostra!!!

Mamma: Dille che è una cosa buona per tutti quanti, non parlare per telefono di questo fatto.

Bisnonna:Quale fatto!

Mamma: Mammà, dormi

Bisnonna: E chi parla chiù (più)!!!Buonanotte!!! (Si mette sotto le lenzuola)

Assuntina: Mammà non risponde nessuno.

Mamma:Uhè, mo (ora) mi ero scordata proprio, quella mi ha detto che usciva. E chiamala sopra al cellulare, , no aspetta quella mi ha detto che la dovevo chiamare alla vutata (verso) delle cinque sopra al cellulare, ora che ore sono?

Assuntina:Sono le cinque e un quarto.

Mamma:E chiama, chiama, fa ambresse (presto)!

Assuntina:Ma perché la dovevi chiamare a quest’ora?

Mamma: Perché mi ha detto che a quest’ora si trovava a casa della commara e le voleva far vedere che si era fatto il cellulare con la videocamera, non lo sai tua sorella come è squarcessa (buffona)? Ha detto che così quella schiatta un poco, però le pareva brutto cacciarlo così dalla borsa senza una ragione, allora mi aveva detto”Mammà mi arraccumanno (ti raccomando) chiamami E io ora, con questo fatto di tuo padre me lo avevo proprio tolto dalle cervelle. E chi ci pensava più alla commara e al fatto dello schiattamiento (buffonaggine). Aspetta, dammi il telefono, ora chiamo io. "Pronto, Ettora sei tu, stai sopra al cellulare?

Ettora(voce fuori campo):Mamma e tu hai fatto il numero, non lo sai?

Mamma:Sì, lo saccio, ma la voce è tale e quale e mi credevo che avevo sbagliato, scusate tanto!!!

Ettora: Mamma, non fare la spiritosa!

Mamma: Uhè,e perché stai parlando o’taliano, ci sta la commara annanzo (davanti)

Ettora: Sì, grazie.

Mamma: Senti, dici solo sì o no, se no quella capisce. T’aggio (ti ho) fatto fare una bella figura, disgraziata!!!

Ettora: Sì, sì, tutto a posto l’obiettivo è stato centrato.

Mamma:Che è stato centrato, mo’??

Ettora: Mamma, ma non ci senti bene? Ho detto l’obiettivo, lo scopo.

Mamma: Ah, già, mi ero scordata che stavi facendo la spacchessa (buffona),e vuoi parlare difficile!

Ettora: Sì, appunto.

Mamma: Senti, dici solo sì o no, ha fatto la faccia verde, quando ha visto questo gioiellino?

Ettora: Verde e rossa…l’hai presa quella maglia verde e rossa, hai fatto bene, brava!

Mamma: Ah, ha fatto prima la faccia verde e poi la faccia rossa? Ho capito tutto: la faccia verde è la miria (invidia),rossa …è la pressione?

Ettora Sì,sì.

Mamma: Li tieni i santi addosso? e quella rosica solamente. Senti, comunque, ora corri subito qua, perché ci sta una bella novità per tutti quanti. Si tratta di soldi, non dire niente a questa! Ciao a mammà, Suona il campanello

Mirella (moglie di Gennaro): Ciao, mammà, ciao Assuntina, avete visto a Gennaro? E’ da stamattina che non ci sta, ha detto che veniva un momento da voi e nientemeno si è fatto notte e non piglia la via di ritirarsi. Dove sta?

Assuntina:E tu per dire questo sei venuta fino a qua, non potevi fare una telefonata?

Mirella: Ahè, una telefonata! da noi i soldi costano!!! Ho preferito scendere, così la bolletta non sale.

Assuntina: Mirella, ma ora non c’è più bisogno di salire e scendere, ora teniamo i soldi!!!

Mirella: E che è mettete l’ascensore, mammà?

Assuntina: Ma quale ascensore, tu non sai niente!!! Papà ha fatto una vincita, (abbassa la voce) nemmeno le mura lo devono sentire, papà ha vinto un milione…..un milione di euro …con il gratta e vinci. Fuori da questa casa nessuno lo deve sapere.

Mirella: Ma è uno scherzo!

Assuntina:Uhè, ma perché non mi credi a me ?

Mamma: E’ vero, è vero!

Mirella: Un miliardo? E qua ci raddrizziamo tutti quanti, si aggiusta la barca!

Assuntina: La barca di chi? Quello papà non vuole dare niente a nessuno!!!

Entra Sabrina portando il vassoio con il caffè.

Mamma: Ah, Sabrina,che bella pensata che hai avuto, e’ campà cient’anni ,un poco di caffè ci voleva proprio, mi stava venendo una mosciaria (debolezza)

Mirella: Ma come niente a nessuno? E i figli gliela fanno buona! A papà lo devi saper prendere e quello molla…molla…

Sabrina: Ma poi deve mollare per forza. Lui che se ne deve fare dei soldi, ormai è anziano, il suo l’ha fatto!

Mamma: Uhè, e come ti permetti, e che vuoi dire "il suo l’ha fatto”che si può andare a buttare? E ora gli facciamo la mappatella (fagotto) e piano piano lo facciamo avviare al cimitero.

Sabrina: Mammà, ma che avete capito! Io volevo dire che lui ha fatto già tanto per noi che se li vuole tenere per sé quei soldi, è giusto

Mamma: Ah, ora ti sei apparata (scusata)!!

Mirella: A proposito di soldi, Gennaro ha detto che hanno giocato dei numeri sopra all’ufficio e voglio vedere se sono usciti. Una segretaria ieri stava scrivendo un verbale e ha detto "legge 39 articolo 13 anno 84…”I numeri sono piaciuti a tutti quanti e hanno detto "Giochiamoceli" e tutti se li sono giocati. Voglio vedere per curiosità se sono usciti, oggi ci sta l’estrazione. Mamma, posso accendere la televisione?

Mamma: E perché la televisione è mia, devi domandare a mammà.

Mirella: Nonna, posso accendere la televisione?

Bisnonna (esce piano piano da sotto alle lenzuola):Ma se vinci mi dai qualcosa pure a me?

Mirella: Nonna, e per questo vi vorrei perdere, certamente, però mi dovete promettere che con quei soldi vi fate la dentiera

Bisnonna(con la voce tremante): La dentiera!! Uhè, io non devo parere bella più a nessuno, mai tradirei mio marito.!!!

Mirella sorride e accende il televisore.

Entra Melania con la borsa d’acqua calda da dare alla bisnonna e gliela sistema sotto le coperte.

Bisnonna: Scallanema (refrigerio alle anime) di tutti i morti tuoi.

Mirella: Uffa!!!

Mamma: Mirella, che c’è??

Mirella: No, niente ancora, deve uscire l’estrazione della ruota di Napoli.

Melania: Ah, ma state parlando ancora di gioco, ora avete cominciato con il bancolotto, secondo voi, perché si chiama banco-lotto, perché è una lotta!! Cambiate musica!!!

Mamma: Hai ragione!!!...Mirella, ma che hai detto? Non è uscita ancora l’estrazione, è strano, a quest’ora doveva già uscire??

Mirella: Niente! Sta scritto sul televideo che i disoccupati hanno bloccato, con una manifestazione, l’estrazione, per protesta, perché vogliono un lavoro. Melania, vieni a vedere questo è il televideo di oggi?

Melania: Sì, sì, questa è l’ultima notizia. Poveretti Vedi se queste cose succedono a Milano? E’ uscita l’estrazione di Milano?

Mirella: Sì,sì, Milano è uscita.

Melania: Hai visto, là mangiano tutti quanti.

Entra Ettora,la figlia maggiore.

Ettora: Salute a tutti,ciao mammà. (Si avvicina alla mamma e la bacia)

Mentre si avvicina, la mamma grida a squarciagola.

Mamma: Squarcessa, squarcessa!!!!(buffona) E’ venuta la squarcessa!!!

Ettora: Eh, mammà ci voleva. Ogni volta che la vedo....”Ce l’hai questo, ce l’hai quello….ho buttato la stirella…ho regalato il folletto…mi sono comprata il tostapane elettronico….”Uhè, non ce la faccio più, però il telefonino con la telecamera, ancora se lo doveva comprare, allora io ho voluto fare prima di lei e questo lei non l' ha sopportato. Pensa che dopo la tua telefonata, subito mi ha arronzato (trattato con frettolosità). Mi ha detto che si doveva andare a lavare i capelli, quella teneva i bigodini in testa, e io…per non mortificarla ..ho detto " Eh, cummà, andatevi a lavare i capelli che se ne è scesa un poco la piega”….

Sabrina: Però, come veste bene la commara tua: gonne di Valentino..maglioni di Missoni…scarpe di Yve Saint Laurent….

Mamma: Ah, allora perciò quella cambia e scambia!!!

Melania: Che volete dire?

Mamma: perché non sono i suoi, se li fa prestare i panni!!!!

Melania: Mamma, ma quelli sono i nomi di stilisti Sono abiti griffati…

Mamma: Pure…..graffiati?! La gente si metterebbe pure le pezze addosso per stare alla moda.

Assuntina: Mammà, abiti griffati,sono abiti firmati!!!

Mamma: Firmati? L’inchiostro sui vestiti? Ma come cacchio si veste questa commara tua?

Mirella:Vediamo se è uscita l’estrazione, così ci griffiamo pure noi…La ruota di Napoli…è uscita…è uscita…!! Napoli: 39-13-84… Assuntina, vieni a vedere….

Assuntina:Eh,…Napoli…39-13-84

Mirella: Sabrina prendi il foglio che sta sopra alla tavola.

Sabrina: Uh, mamma mia, i numeri che stanno là dentro sono tali e quali ai numeri che stanno scritti qua sopra…che vuol dire???!!!

Assuntina (afferra il biglietto): Fammi vedere a me….(controlla attentamente e quando ha guardato più volte il biglietto e la televisione, grida )".Abbiamo fatto il terno”

Mirella (si agita molto) Il terno, il terno…. mamma mia,….il terno, abbiamo fatto il terno…(con aria preoccupata) ma com’è abbiamo fatto….ho fatto il terno…!!!

Mamma: Figlia mia e quanto hai vinto?

Mirella: Gennaro ha detto che ha messo 20 euro sull’ambo e 40 euro sul terno

Mamma: Ah, brava, brava,( pensa un poco) e sono 4500 euro.

Mirella: 4500 euro, mamma mia e ora che lo sa Gennaro, gli viene qualche cosa!

Bussano alla porta ed entrano papà, Alessandro, Saverio, Gennaro.

Le donne compresa la bisnonna che per l’occasione salta giù dal letto come una ragazzina e gridano

Tutte: Abbiamo fatto il terno!!!

Mirella: Gennaro, sono usciti i numeri sulla ruota di Napoli, quelli che ha detto la segretaria sopra all’ufficio.

Gennaro:I numeri che ha detto la segretaria sopra all’ufficio?? Veramente! Fammi vedere il biglietto…

Gennaro si alza e va a vedere il televideo

Gennaro: Uh, mamma mia, quelli sono usciti veramente!!... E quanto avrei vinto???

Mamma: Figliu mio, 4500 euro!!! Gennaro, bello e mammà, mo ti acconci (aggiusti ) nu poco. (Gennaro fa una faccia preoccupata) ma perche fai questa faccia?

Gennaro:Io no ho giocato!

Mirella: Come non hai giocato?

Gennaro: Io sono sempre stato sfortunato nel gioco, nemmeno a tombola ho mai vinto e allora ho pensato di non giocare!

Papà: Meno male che ci sto io! Ma che stiamo ragionando a fare, guagliù, ma che sono 4500 euro in confronto a quello che sta sopra a questo biglietto, Gennaro, i tuoi erano spiccioli, i soldi veri stanno qua!

Paolo: Papà, dammi questi biglietti nuovi che abbiamo comprato, vediamo se esce qualche altra cosa.

Mamma: Ma perché ancora li dovete grattare?

Alessandro: No, papà ha detto che i biglietti si devono grattare a casa. Ci è andata bene la prima volta e dice che è meglio ripetere l’operazione nello stesso posto.

Paolo gratta i biglietti

Papà: Fammi grattare a me, che io tengo il fluido positivo. Guagliù, qua ci sta il fluido positivo (indica le sue mani), e poi il terno a Gennaro…il biglietto con la cinquina…guagliù, il cavallo sta trottando e facciamolo trottare.(papà gratta i biglietti)…uhè,……mannaccia o ciucciariello….ma che sta succedendo….ambo…gratta.ancora, terno…quaterna…quintina…

(prende un altro biglietto gratta)

ambo…terno…quaterna…quintina…

Paolo: Papà, ma che stai dicendo?

Assuntina: Uhè, ma questo fatto non mi pare normale, fatemi vedere a me, papà ma perché dici che hai fatto la quintina???

Papà: La quintina? (con tono preoccupato) La quintina..sono cinque numeri? E qua stanno cinque numeri.

Assuntina: Alessandro, ma vieni a vedere, ma il gioco com’è? A me mi pare che non è così.

Alessandro: Ma possibile mai che abbiamo vinto 10 milioni di euro??

Bisnonna:E perché non può essere! Può essere, può essere!!!

Alessandro: Ma può essere mai che ogni biglietto che gratti è buono? Leggiamo il regolamento, qua ci sta qualcosa che non va.

Gennaro: Datemi un biglietto pure a me. Uno per ciascuno leggiamo il regolamento.

Tutti si prendono un biglietto con le mogli alle spalle e leggono con attenzione, per pochi secondi c’è un silenzio di tomba.

Saverio: Guagliù, qua dice che ci stanno dei numeri sotto che si devono grattare e se sopra nelle righe ci stanno quei numeri uguali a quelli di sotto…abbiamo fatto ambo, terno … quaterna o quintina….

Papà: Uhè, perché ci stanno altri numeri sotto ???? Si doveva grattare pure sotto???

Paolo: Papà, perché tu sotto non hai grattato???

Papà: No, io ho grattato solo sopra!!!

Saverio: Guagliù, Non abbiamo vinto nemmeno un euro!!!

La bisnonna piano piano ritorna tutta storta nel letto e zoppica anche.

Papà: No, non me lo dite!!!Nooooo!!!!Io non tengo niente più? E chi me lo dice a me?!

Alessandro: Papà, te lo dico io : tu non tieni niente più!!!

Il papà si accascia sulla sedia e si massaggia la fronte si porta la mano al petto, comincia a sudare. E’ silenzio sul palco per qualche minuto

Papà: Ho perso un milione…uh,mamma mia, a pensare che io venendo da Napoli qua,....dicevo che era meglio che usciva qualche altra cosa da dentro a questi biglietti nuovi, perché mi pareva poco un milione, erano meglio 5-6-10…Già pensavo di dare qualcosa a tutti quanti voi, qualcosa me lo conservavo,…qualcosa me lo mangiavo….,qualcosa me ne compravo qualche sfizio,….avevo pensato di dare addirittura…qualche cusarella alla Chiesa.... e invece…io mo non tengo niente più, niente più!!!!

(Si dispera mettendosi le mani nei capelli che non tiene)

Saverio: E ci hai fatto andare pure un’altra volta a Napoli. Se me lo davi a me il biglietto, io me ne sarei accorto com’era il fatto, perché dei biglietti simili ci stanno pure a Milano, là li ho visti dei biglietti del genere.

Papà: No, è meglio che non te l’ho dato.

Saverio:E perché?

Papà: Perché è bello a tenè e’sorde!! Comm’è bello a tenè e sorde!!!Come mi sentivo bene, pure il cuore si era aggiustato, mi sentivo come nu guagliunciello di 20 anni. Quando sono andato a Napoli mi sentivo un re, guardavo dalla macchina le persone per la strada e mi facevano pena: li vedevo piccirilli, piccirilli, dicevo”poverini quelli là non tengono i soldi” Vedevo quelli che stavano nelle macchine vecchie e dicevo “Per me è finita quest’ebroca (epoca), è cominciata un’ebroca nuova, niente più conti nella tasca!!! E’venuto un momento, ma solo un momento, che mi sarei fermato,e se tenevo i soldi nella tasca, avrei dato qualcosa a tutti quanti. Ma poi ho pensato a voi che stavate a casa e ho detto "Invece di darglieli a questi poverelli che non conosco, ora ci do qualcosa a quegli “sfrantummati” (nullatenenti) che tengo a casa, che stanno così “addessevati”(assetati.) Mi ero preparato pure il discorso. Vi volevo dire ”Guagliù, non voglio fare il reseriuso (ingordo), ho vinto…1-2-3-milioni di euro, non lo sapevo ancora con precisione e avevo deciso 500 euro a testa e il resto a me; mi sono comportato bene???...Mi sono comportato???? Mi ero comportato….io ora non tengo niente più, niente più (si commuove) Ah, se questi biglietti li grattavo domani!!! Ma voi ci pensate? Io avrei dormito una notte da milionario! Uh, che sonno che mi sarei fatto! Come sarebbe stato bello svegliarsi la mattina e dire "io sono ricco” Oggi non devo sosermi(alzarmi ) per andare a lavorare "O masto” (il datore di lavoro) e chi è o masto a confronto a me? Per prima cosa…avrei telefonato al masto e avrei detto ”Masto tu sei un pover’uomo, fino ad ora mi potevi comandare perchè tu tenevi i soldi e io no, ma ora che i soldi li tengo pure io ci tengo a dirti che tu sei un farabutto…ti piaceva pagarmi a nero…senza tredicesima? Ti ricordi quando sono venuto a lavorare con la febbre altrimenti mi toglievi i soldi dalla paga? E ti ricordi quando mi facesti una latrina per dieci minuti di ritardo…Omm e nient!”…Gli volevo dire!.... E invece ora devo calare le recchie (orecchie ) e domani devo andare un’altra volta a faticare. E sorde,e comme so belli e sorde. I soldi ti fanno dire vicino al masto "MASTO TU CHI SEI, TU NON SEI NESSUNO!” Mo (ora) o NISCIUNO ( nessuno) sono io!

Assuntina: Papà e non fa niente, non dar retta, hai sentito che quello che ha vinto 13 milioni di euro all’enalotto non è andato a ritirare il biglietto: quello è morto, te lo dico io che è morto. Stessa l’emozione ci è rimasto secco!!! E poi è meglio che i soldi non li hai vinti. Tu ancora non li tenevi in mano e io già non ti conoscevo più: I soldi sono i miei…la gente la vedevi piccirella, piccirella…

Papà: E ora sono io che mi vedo piccirillo piccirillo!

Gennaro: Papà consolati pensando che quelli là che tengono i soldi muoiono dannati, perché, quando se ne vanno al camposanto, lasciano tutto qua. Noi, invece, che non teniamo niente, quando moriamo siamo sereni perchè non lasciamo niente…

Alessandro: Noi quando moriamo....moriamo Tisiche e panzuti!!!(Tisici-magri e con la pancia grossa-cioè affamati).

Paolo:A proposito del fatto che noi non teniamo niente…Gennaro,ma tu non hai fatto il terno?

Gennaro:Avrei fatto il terno se avessi giocato, ma poichè non ho giocato, il terno è uscito ma non per me

Paolo: No, ma la sfortuna qua sta di casa, in questa casa si è fatta una casa

All’improvviso Gennaro comincia ad agitarsi mettendosi le mani nei capelli

Gennaro:Uh, mamma mia, mamma mia!!!

Mamma: Figliu mio,che c’è?

Gennaro:Quella Stefania,la segretaria, mi ha detto che le dovevo giocare pure a lei il biglietto, io mi sono pigliato pure i soldi della giocata 5 euro e mi sono scordato! E come faccio, ora?

Mirella: E quella ora vuole i soldi!

Alessandro: E dille che ti sei scordato!

Squilla il telefono.

Daniela risponde: Pronto, chi è?

Stefania(voce fuori campo):Sono Stefania.

Daniela:Chi desidera?

Stefania:Veramente è nu bello guaglione, ma non lo desidero.

Daniela: Oh, chi è questa spiritosa, ma a chi vuoi?

Stefania: Signora, si calmi, c’è Gennaro? Sono una collega.

Daniela: Sissignore, un momento, Gennaro è per te

Gennaro: Pronto, chi è?

Stefania: Gennaro, sono io Stefania.... non sai ancora niente?

Gennaro (con voce sempre più incerta): Che cosa dovevo sapere, ci siamo lasciati qualche ora fa?

Stefania :E in poche ore è successo, è successo!

Gennaro: Auguri,ti sei fidanzata?

Stefania:Di più!

Gennaro:Ci sei andata a letto?

Stefania:Uhè,e come ti permetti, io sono una ragazza seria, tutta casa e chiesa!

Gennaro: E allora dimmi cosa è successo?

Stefania: Gennaro, abbiamo vinto!!

Gennaro: Davvero! Ma che cosa?

Stefania: Gennaro, ti ricordi quei numeri che ho detto all’ufficio….eh…sono usciti tutti e tre! Gennaro abbiamo fatto il terno!!!!Gennaro, 5 euro sopra tu e 5 ero io sono 9 mila euro!

Gennaro non risponde si sente male sta tutto sudato.

Stefania: Gennaro, ci sei? E lo so i soldi fanno un bello effetto, ti senti la debolezza nelle gambe, vero?quella è la gioia!

Gennaro (con un filo di voce): Si, infatti, è l’emozione, ti richiamo più tardi,ciao, ciao) ….(chiude il telefono) Guagliù, quella ha vinto 4500 euro e ora chi glielo dice che io mi sono dimenticato di giocarle i numeri!

Mirella: Gennaro, inutile che ti disperi, ora ci dobbiamo dare i soldi a quella!

Paolo:Uhè ,è inutile che ci guardiamo in faccia, qua nessuno tiene niente.

Mamma: Rafè, caccia fuori il calderone!!!

Papà: Il calderone? E che cos’è questo calderone!!!?

Mamma: vai a prendere quello che ci sta.

Papà: Il calderone, quello che ci sta, quattro pidocchi sono, ma come arrivi a 4500 euro, ma che sei andata con la testa a terra? Dentro al (lentamente) calderone non c’è niente! A stento a stento, posso accucchiare (raggruppare)1000 euro.

Mamma: Guagliù, allora stringiamoci a curreia (la cinghia) e diamoci una mano tutti quanti. Se vostro padre avesse vinto quei soldi, gallina o non gallina, i soldi sarebbero stati di tutti quanti e ora si deve aiutare a vostro fratello e tutti quanti gli dobbiamo dare una mano. Facciamo un tanto per ciascuno e accucchiamo quello che dobbiamo accucchiare.

Mirella: Inzallanuto (rimbambito),inzallanuto e pidocchioso! Se giocavi almeno i suoi, ora uscivi pari pari.

Mamma: Lo dicevo io, lo dicevo io, il gioco non ha mai arricchito a nessuno. Il gioco è un’illusione

Assuntina: Dice bene o gnore (suocero) mio, che lui vince un terno all’anno.

Saverio:Veramente,? E qua si deve capire!

Assuntina: Eh, sì, sì, non gioca mai, ogni settimana mette 5 euro nel carusiello (salvadanaio), a Capodanno lo apre e ha fatto il terno!

Papà: E bravo quello pare scemo scemo e invece ha capito tutto.

Gennaro: Non ci perdiamo in chiacchiere, ora devono uscire questi soldi.

Il papà se ne esce disperato.

Mamma: Gennaro, Saverio, andate appresso a vostro padre va a finire che gli viene qualche cosa ”

Escono Saverio e Gennaro con Daniela e Mirella.

Assuntina: Mammà, me ne vado, si è fatto tardi, ho lasciato i bambini soli a casa, sto con il pensiero. Ci vediamo. (bacia la mamma, prende le sue cose ma rimane ancora)

Sabrina: Paolo e andiamocene pure noi, che ci stiamo a fare più per il bene della famiglia... della famiglia nostra, è meglio che ce la squagliamo.

Mamma: Andate, andate, una mamma è per cento figli e non un figlio per una mamma.

Paolo: Mammà,e ora stai sbagliando, un figlio si trova per la mamma, ma questo è un fratello….Se i soldi servivano a te a …esposizione!!!

Mamma: Guagliò, non pazzià, vai a casa e vedi di accucchiare qualche cosa di soldi pure tu.

Escono Paolo e Sabrina.

Alessandro (dalla finestra vede giù): Assuntina vieni qua.

Assuntina: Alessandro non farmi perdere tempo, devo andare, i bambini stanno soli. (Si avvicina alla finestra)

Alessandro:Ma quelle non sono le maestre di tuo figlio?

Assuntina: Uh, veramente e che vogliono quelle cicciuettole (civette), non sono mai venute a casa mia!

Suona il campanello.

Mamma:Zitti,zitti, quelle stanno fuori la porta.

Assuntina apre la porta.

Assuntina:Buonasera, le maestre di Carmelina!!! Accomodatevi.

Con un certo imbarazzo le fa accomodare.

Prima maestra: Scusate l’orario, vi ruberemo solo poco tempo.

Assuntina:No, per carità, è un onore per noi, ma a che dobbiamo questa visita? Carmela ha fatto qualche pasticcio?

Seconda maestra: No, per le verità, Carmela sta migliorando molto, in questi ultimi tempi la vediamo più attenta, più matura.

Assuntina:Grazie,

Prima maestra:Noi facciamo solo il nostro dovere!!

Seconda maestra: Per la verità, noi siamo venute per parlare di Raffaele, il figlio vostro, signor Alessandro.

Alessandro: Mio figlio…mio figlio, perché cosa è successo non sta studiando?

La prima maestra: No, per carità, niente di tutto questo! Il ragazzo a livello di profitto, non ci dà problemi, segue il programma svolto.

Alessandro: E allora non capisco, cosa è successo?

Seconda maestra: Abbiamo notato qualche cosa di strano in questi ultimi giorni.

Alessandro: In che senso?

Prima maestra: Nel comportamento…

Seconda maestra: Lo vediamo un po’ distratto come se fosse assorto da altri pensieri.

Prima maestra: Per la verità, conoscendo la famiglia, ci rendiamo conto che in casa vive sani principi.

Seconda maestra: Con il nonno che si ritrova!

Mamma: Ah, vi racconta pure a voi del nonno?

Seconda maestra: E come no, delle messe, dei santini che distribuisce alle parrocchie…

Mamma: Signurì, io non ce la faccio più, la capa è partita.

Prima Maestra: Signora vostro marito è fortunato, ha una fede che fa invidia, perché è sereno... ha quella serenità che traspare dalle persone pie.

Mamma: Signurì, per carità, non gli dite questo, quello già è convinto che è un santo se sente queste cose le prossime immaginette che distribuirà sono le sue.

Prima maestra: Signora, vi preoccupate troppo, ora l’unica preoccupazione è Raffaele.

Alessandro: Mamma mia, signurì ma voi che state dicendo, ma allora ha fatto qualche cosa di grave, dite,dite!

Seconda maestra: Abbiamo paura che il bambino frequenti cattive compagnie.




Nonna :Signurì, e mo mi offendete, questo non può essere, mio nipote è figlio a chi è figlio e poi quali sono queste cattive compagnie, quello sta sempre con me. Io a certi principi ci tengo non sono come queste nonne moderne ( sempre con voce tremante).

Seconda maestra: Per carità, non mettiamo in dubbio la serietà della famiglia, ma…

Alessandro: Signurì, ma che ci volete dire, ma mio figlio che ha fatto, parlate, parlate non ce la faccio più a stare sulle spine!!!




Assuntina:Signorina,spiegatevi meglio.

Prima maestra: Signor Alessandro vostro figlio oggi aveva in tasca 50 euro!

Alessandro-mamma-Assuntina (tutti insieme): 50euro!!!

Mamma:E da dove ha preso tutti quei soldi?

Alessandro:Ma io non ho mai dato questi soldi a mio figlio!

Seconda maestra:Il bambino dice che glieli ha dati la nonna.

Mamma:Io…ma non esiste proprio, forse sarà l’altra nonna, ma non credo Le maestre: capisco…capisco.

Alessandro: Raffaele, Raffaele vieni qua!

Raffaele entra molto timidamente

Raffaele: Buonasera, maestre.

Prima maestra: Raffaele hai visto abbiamo mantenuto la promessa, siamo venute a trovarti?

Raffaele: Grazie, ma non dovevate disturbarvi (con tono molto preoccupato)

Seconda maestra: Adesso vuoi dire a papà da dove hai preso quei soldi?

Raffaele piange

Raffaele: Me li ha dati la nonna vecchia!!

Alessandro:Ma quale nonna?

Raffaele:Nonna Antonietta , quella là che sta nel letto?

Alessandro:Nonna è vero?

La bisnonna esce lentamente da sotto alle coperte e parla sottovoce come una bambina scoperta per aver fatto una marachella.

Bisnonna:Sì, e che c’è di male, quelli erano i soldi della mia pensione.

Mamma: Ma perché glieli hai dati, i soldi in mano ai bambini sono pericolosi!

Raffaele: La nonna ha detto che le dovevo giocare dei numeri, li ha trovati su un biglietto in cucina!

Alessandro: Quali numeri?

Raffaele fruga in tasca

Raffaele:Questi qua,13-39-84.

Tutti si alzano in piedi intorno al bambino:

Tutti: E tu che hai fatto????

Raffaele:E io quando sono uscito da scuola, sono corso subito da don Pietro il tabaccaio..

Tutti:E poi che hai fatto?

Raffaele comincia piangere spaventato

Raffaele:E…io…li…ho giocati, ci ho messo sopra 50 euro come mi aveva detto la nonna

La bisnonna schizza fuori dal letto e si avvicina al bambino

Bisnonna: Raffaele li hai giocati veramente?

Tutti:Su quale ruota li hai giocati?

Raffaele:Sulla ruota ….di …Napoli.

Alessandro:Tu hai giocato questi numeri sulla ruota di Napoli?

Raffaele si ripara la testa per non essere picchiato.

Raffaele:Sì papà!!

Tutti:Siamo ricchi,siamo ricchi.

Tutti gridano, saltano,alzano in aria la bisnonna e il bambino.

Entrano tutti gli attori e cantano la canzone:Soldi soldi soldi,con tanti soldi vivi come un pascià……



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