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Scrittrice per caso

Nella vita sono una maestra irrequieta alla continua ricerca di strategie educative accattivanti che possano far vivere ai miei alunni la scuola come una grande avventura e non come un dovere, come l'ho vissuta ai miei tempi, scrittrice lo sono diventata per caso, spero non per sbaglio. Ho cominciato con piccole scenette da far recitare ai miei alunni e ho notato che la cosa mi veniva naturale anzi mi divertiva, ma non ho mai osato più di tanto, perché lo scrittore per me era una persona seria, con pochi grilli per la testa, solitaria, riflessiva, tutte caratteristiche che non mi appartengono... Ma un giorno successe a casa di mio padre una situazione troppo divertente... ridemmo per giorni: mio padre, un attore mancato, raccontava con enfasi e puro divertimento la sua disavventura di aver visto passare sotto il naso una grossa vincita al gioco. A chiunque andava a casa sua ripeteva tutto da capo... e poiché era il periodo natalizio e poiché siamo appena sette figli con appena 19 nipoti, "tipiche e belle  famigliole meridionali", di gente a casa ne veniva parecchia e sempre si ripeteva la stessa scena: mio padre raccontava e tutti ridevano e quanto più ridevano più mio padre raccontava... finchè la mia cara cognata Maria pronunciò la fatidica frase "Ma qui è un teatro... Tina perché non provi a mettere per iscritto tutto questo?" Nacque il mio primo copione "E sorde". Mi sembrò così rilassante scrivere che ora è il mio hobby preferito. 

Nella scrittura posso finalmente dire tutto quello che non posso dire perché non si può dire. Mi piace accentuare quei difetti o quei pregi che noto in chi mi vive intorno e mi diverto al pensiero di camuffare nei testi la loro identità. Diventa catartica questa mia passione perché mi libero di quelle tensioni scaturite da disappunti, delusioni, ingiustizie che inevitabilmente la vita non ti risparmia, ma scrivendo mi piace vedere tutto in chiave umoristica e spesso, lo confesso, rido da sola davanti al computer per le battute demenziali che mi vengono da scrivere... il fatto preoccupante è che mi vengono naturali!!!!

Il secondo copione scritto è stato "Bulli e pupe" chiestomi dalla mia collega Miriam che voleva mettere in scena qualcosa di nuovo, dopo è nato "Il Portafoglio" che i miei alunni hanno messo in scena, con la mia regia, al Palaeden di Napoli e il mio caro alunno Cristian, di dieci anni, ha vinto addirittura la targa come migliore attore, uno dei concorrenti più piccoli. E poi "La strada è di tutti", "Se ami l'ambiente ricicla", "La rivolta dei segnali stradali", testi per ragazzi scritti nell'ambito del progetto Legalità realizzato nella mia scuola, copioni messi in scena dalle mie colleghe con i loro alunni. Poi è venuta la commedia "Di questa tivù non se ne può più" dedicata a mia figlia, per persuaderla circa i pericoli della tv, che ho messo in scena con gli alunni delle mie due quinte nel 2005.  "Vieni all'Happy hour" mi è stato chiesto  via mail da un attore  che desiderava qualcosa di molto comico. (il che mi ha persuaso abbastanza)
"Facebook...condividi con prudenza"l'ho scritto nel 2010 quando in classe una  mia alunna mi confidò che chattava di notte su facebook con degli adulti sconosciuti e camuffava la sua identità dichiarando di avere 20 anni.

Nel 2010, inoltre, la casa editrice Solleone ha pubblicato due raccolte di mie opere teatrali, rispettivamente Copioni teatrali di una maestra irrequieta e Una maestra dietro le quinte

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