I Poveri sono 
il volto
di Dio
Commedia
brillante
in due atti
di
Concetta
Silvestri
     
 
 
 
La scenografia sarà virtuale: si proietteranno le
immagini che verranno indicate, 
per la creazione di nuovi ambienti che la scena
richiede
Scenografia virtuale-: una sala da pranzo
dell'ottocento francese
Arredamento:Tavolo con 6 sedie , qualche mobile sul
fondo, qualche mobile  di lato un divano
Sulla scena ci sono la mamma e Federico
Federico sta seduto al tavolo e sta studiando
Entra la mamma 
Mamma: Federico!
Federico: Uhè...chi è? 
(Federico scatta dalla sedia)
Federico: Mamma mia...che paura!
Mamma: Sono così brutta, caro?
Federico: No, tu sei bellissima, è... che stavo nei
miei pensieri!
Mamma: Ancora con questi libri in mano...e dai...basta
studiare!
 Tu ti
scemunisci......casa e collegio, collegio e casa...e che è?
Federico:Infatti proprio questo stavo pensando
Mamma: Pensavi al collegio o alla casa?
Federico: Nè al collegio, nè alla casa,  ho
deciso di cambiare vita. Mamma la vita  è una  e mi devo divertire
Mamma: Ma  Federico...che ti succede, non ti
riconosco più, che significa questo tuo parlare
Federico: Niente mamma, niente..non puoi capire . A
proposito volevo dirti che ...stavo per uscire!
Mamma: Per uscire? E dove vai...con chi esci, quando
torni?
Federico: Niente...  niente più libri nella mia
vita, niente più studi, ho deciso, voglio fare una rivoluzione dentro di me
! 
Mamma: Ma che dici, figlio mio, ti è dato di volta il
cervello?
Federico; Sì, mamma basta con questa vita
monotona..... cambiamento, cambiamento!
Mamma: Oh, mio Dio! Oh, mio Dio! Sei impazzito?
La mamma si lascia cadere  sulla sedia e 
piange 
Federico:Mamma! ma stavo scherzando!
Mamma: Eh, cominciano tutti così e poi vanno a fare le
bravate  per strada!
Federico:  Ma come sei ingenua! Credevi
veramente  che tuo figlio...
Mamma: Figlio mio, qua non sai più cosa  credere!
Un figlio ti appartiene quando è piccolo, quando lo segui passo passo, ma
quando entra nel  mondo devi solo affidarlo a Dio, per preservarlo dai
tanti pericoli che ci sono
Federico: I tuoi insegnamenti sono così vivi in me che
il mondo non mi fa paura!
Mamma: Ecco il figlio che riconosco, grazie a 
Dio! E non farmi più scherzi del genere... (La mamma gli passa dolcemente la
mano tra i capelli)  Ti volevo dire   che sono proprio contenta
del tuo profitto presso il Collegio Reale, sei il nostro orgoglio, caro!
Federico: Grazie, mamma! Ma non è tutto merito mio,
sono le discipline che appassionano, si fanno studiare da sole! I 
professori ci coinvolgono con la loro maestria:  le lezioni dell'abate
Noirot sono uno spasso! Quando parla di filosofia starei lì ad ascoltarlo per
ore!
Mamma: Eh, va beh! Modestino!  Sono stata ieri a
parlare con i tuoi professori, sono tutti entusiasti di te, mi hanno detto che
hai tanti amici, sei amato da tutti, sono proprio contenta di te, caro, anche
tuo padre ne va fiero!
 
La mamma e il figlio si abbracciano teneramente 
Mamma: Federico mi allontano un attimo, sai ...c'è la
signora Clorinne che è tanto bisognosa di tutto, vado a farle un po' di
compagnia, un'oretta e sono qua
Federico: Ah, se non fosse per i miei studi ti
accompagnerei volentieri, questa è la carità che mi piace, andare nelle case
dei poveri aiutarli senza umiliarli, mi piace tanto questa tua abitudine!
Mamma: Non è un'abitudine, per me è una necessità,
credimi fa più  bene a me che a loro, queste visite mi riempiono di pace!
Federico: Qualche giorno ti farò compagnia!
Mamma: Certamente caro, sarei proprio contenta di
dividere con te quest'esperienza meravigliosa, i poveri sono il volto di Dio!
A tra  poco caro... e mi raccomando...studia!
Fedrico: Ti sei messa paura, eh? Stai tranquilla,
studio, studio!
La mamma esce
Federico riprende a studiare ma dopo qualche
minuto  comincia ad agitarsi, si mette le mani tra i capelli, si alza
cammina nervoso per la stanza.
Si ferma al centro del palco e comincia un monologo
Federico: Il volto di Dio!  Il volto di Dio nei
poveri! Dio...ma  che volto hai? Oh , mio Dio che tormento, non so più se
ci sei e se ci sei dove sei? Ero così certo della tua presenza quando ero
piccolo, ti sentivo accanto a me, avvertivo la tua esistenza, sentivo dentro di
me ... i tuoi consigli, .....ora non so...non so più.... non sono più certo di
niente! I miei amici hanno dissipato in me ogni certezza, la loro incredulità
ha minato le fondamenta della mia fede! Oh, se mia mamma sapesse....mia sorella
si rivolterà nella tomba!
Federico si siede e si mette le mani tra i capelli
Federico: Non so più chi sono, perchè sto qui, perchè
sono nato? E se davvero non ci fosse nulla? Se fossimo tutti figli del caso? Ma
che senso ha allora la vita? No!!! ho bisogno di aiuto
Federico abbassa lo sguardo sui libri che stanno sul
tavolo
Entra il padre
Padre: Federico, studi? Ho saputo dei tuoi meriti
scolastici, congratulazioni caro!
Il padre si avvicina e gli passa la mano tra i capelli
Padre: E mi raccomando dagli sotto con il diritto, tu
devi diventare un grande avvocato, devi essere l'orgoglio della tua famiglia e
di tutto Lione
Federico: Certamente, padre!
Padre:Federico, ma che brutta cera che hai? Stai
stanco? Riposati un poco, dai, te lo puoi permettere, con i bei voti che hai!
Mi inorgoglisce  soprattutto la tua bravura in latino. Sono andato a rileggere
le tue poesie 
Federico:Quali?
Padre: Quelle che hai scritto lo scorso anno, dopo la
tua prima Comunione.
Federico: Ah, sì sì, quasi me ne dimenticavo
Padre: Mi è piaciuta molto "Piae mentis
propositum" grande fede la tua, ammiro la tua spiritualità! Bravo ragazzo
mio!
 Federico: Eh...già!
Padre: Il Signore ci ha benedetti con la tua presenza.
Come sono vere le parole di Giobbe" Il Signore ha dato, il Signore ha
tolto"Quando morì tua sorella Elisabetta, ero disperato, non capivo perchè
Dio mi avesse fatto questo, ma poi sei fiorito tu  e ora  tutto è
chiaro.
Federico: E dai papà, non sono mica un santo!
Padre: Mai dire mai nella vita!
Federico: Papà, e dai, se facessero  santo a me
si rivolterebbe  il Paradiso!
Padre: Dicono tutti così!
Padre e figlio ridono 
Federico: Per il momento mi basta raggiungere  il
Baccalaureato in Lettere
Padre: Per il Paradiso c'è tempo, ti auguro....tanto
tempo!
Il padre si siede e si mette a leggere qualcosa,
Federico chiude il libro che stava leggendo
Federico: Papà esco
Padre: Dove vai?
Federico: Dal professor Noirot.
Padre: Chi,  il tuo professore di filosofia?
Federico: Si, padre, è una persona meravigliosa
Padre: Ne ho sentito parlare, dicono che ha un
ascendente sui giovani eccezionale, è vero?
Federico: Sì, ha l'arte di non fornirti delle risposte
ma  ti aiuta ad impostare bene  le domande 
Padre: Geniale! Così le risposte te le dai da solo!
Federico: Esatto! Vado da lui per farmi impostare bene
alcune domande
Padre: Ciao caro, a  stasera, tra qualche minuto
vado  anch'io, il lavoro mi chiama
Padre e figlio si danno il "cinque" (il
palmo della   mano  aperta di Federico batte la mano del padre)
Federico esce
Il padre  dopo qualche minuto si alza  ed
esce
Si abbassano le luci
Scenografia virtuale-:  un'aula
scolastica dell'ottocento
Entra l'abate Noirot con Federico
Noirot: Dimmi caro,  che cos'è questa visita
improvvisa?
Federico:Professore ho bisogno di lei
Tutti e due si siedono al tavolo 
Noirot: E stai tranquillo,  l'ultima lezione di
filosofia era alquanto complessa come argomento, è normale che abbia incontrato
qualche difficoltà anche tu! Se fossi in te non mi preoccuperei più di tanto
Federico:Non  è di filosofia che voglio parlare
con lei, ma....di ...metafisica
Federico piange
Noirot: Caro Federico, non devi deprimerti, tu stai
cercando  la verità!
Federico si asciuga le lacrime
Federico: Bravo professore, ha capito tutto, lo sapevo
che solo lei poteva entrare nel  tormento del mio animo
Noirot: E' normale la tua ricerca, anzi è encomiabile,
il dubbio è segno di fede, guai non dubitare! Chi non dubita  si lascia
andare e  diventa  facile preda del mondo
Federico parla piangendo con molta agitazione
Federico: Dio esiste? e se esiste lo voglio essere
dimostrato, non voglio credere solo per fede!
Noirot: Certamente,  la fede va anche ragionata
Federico: Bene,  voglio la convinzione,  in
modo da gridarlo al mondo, altrimenti mi arrendo alle domande dei mie amici
increduli, che hanno  minato le basi della mia fede, hanno cancellato ogni
mia certezza!
Noirot: Non andiamo molto lontano...guardati! Hai un
corpo che risponde a tutte le esigenze della vita, respiri, mangi, cammini.
Quale di queste cose tu potresti  modificare a tuo piacere? 
Federico: Nulla, ma che c'entra?
Noirot: Puoi allungare anche di qualche ora la tua
vita, secondo i tuoi desideri?
Federico: Ma io voglio cercare Dio!
Noirot: E se non hai potere sul tuo corpo che ti
appartiene, vuol dire che non sei il creatore del tuo corpo altrimenti ne
avresti pieno potere su di esso! 
Federico: Ma potremmo essere solo figli del caso,
perchè figli di Dio?
Noirot: Quando qualcosa avviene per caso, è un evento
unico o quasi, non ripetibile, sarebbero dovuti nascere sempre individui
diversi, con caratteristiche simili ma non uguali, messe appunto ......a caso.
Sarebbero nati individui i più disparati: 3 gambe, 5 occhi, mezzo cervello!
..Quest'ultimi non mancano mai  per la verità!
Federico e Noirot ridono
Noirot: Ah sono contento, vedi sono riuscito almeno a
strapparti un sorriso
Federico: E va bene, questo dimostra che non siamo
nati dal caso, ma non dimostra che siamo nati da Dio!
Noirot: Guarda un albero di pesco: tutti gli anni
nello stesso periodo fiorisce, sboccia, dà i suoi frutti, con una precisione e
una cadenza impressionante...ma noi a questi spettacoli ci siamo abituati ....e
ci sembrano normali....ma non sono normali....sono una meraviglia!
Federico: Ok,  allora diciamo che non siamo nati
dal caso ma dalla casualità
Noirot: Ecco stiamo sulla strada giusta!
Federico: Ho letto di questa teoria, San Tommaso ne
parla: tutto avviene per causa ed effetto ogni cosa è conseguente ad una
causa 
Noirot: Tu nasci  perchè i tuoi genitori ti hanno
fatto nascere, loro sono la causa,  tu sei l'effetto, i tuoi genitori sono
l'effetto di un'altra causa che sono i loro genitori,  i tuoi nonni, 
e così' via...ma il primo uomo?
Federico: Giusto! Il primo uomo!
Noirot: Vedi che arrivi ad un certo punto che il 
ragionamento si blocca? Vuol dire che la verità non sei tu! 
Federico: E va bene esiste un Dio, mi arrendo! Ma
perchè non si fa vedere?
Noirot: E perchè tu vedi tutte le cose che esistono?
La mia voce c'è,....   la vedi? ....No, ma la senti! Il vento 
c'è,....  lo vedi? No, ma lo senti! E così è Dio!
Federico: Ok, mi arrendo! Ma perchè tra tante
religioni devo credere a un Dio cristiano?
Noirot: Perchè è l'unico che si è rivelato agli uomini,
nessuna religione ha un Dio che ha parlato agli uomini! Già prima della sua
nascita ha parlato agli uomini con i dieci comandamenti che sono un capolavoro:
segnavano una condotta morale che andava anche contro la mentalità dell'epoca!
Un Dio che dice non uccidere in un periodo storico in cui la guerra era l'unico
mezzo di affermazione! Dio è grande! Dio è meraviglioso!
Federico:Grazie professore!
Federico guarda un po' nel vuoto con sguardo smarrito
per qualche secondo, si tocca i capelli, si massaggia gli occhi ...il viso
 Si alza e dà un bacio in fronte a Noirot
Noirot: Ma...che c'è...!
Federico: lei non sa che gioia mi ha
dato!All'improvviso tutto mi è chiaro, tutto lo vedo in maniera diversa, grazie
Professore! Io vado ehhhh..
Federico sta per uscire poi torna indietro
Federico: io vado!  E grazie ancora di tutto!
Noirot: Io ti ho fatto solo delle domande
Federico: E io ho trovato le risposte, grazieeeeeee
Federico esce saltellando dal palco
Il professore Noirot esce lentamente.
Si abbassano le luci
Scenografia virtuale-: una sala da pranzo
dell'ottocento francese
Entra la mamma che posa sul tavolo un cesto di frutta.
Entra Federico saltellando
Federico: Mamma, ti voglio bene!
Mamma: Anch'io te ne voglio tanto, caro, ma è successo
qualcosa, ti vedo esilarante
Federico: Sì, sono esilarante, sono pimpante, sono
meravigliosamente felice!
Mamma: Ma, dimmi hai avuto una buona notizia?
Fedrico: Sì, una notizia bellissima: tu sei la causa e
io l'effetto e che bella causa che sei,mamma....  sei meravigliosa!
Federico va dietro le spalle della mamma e l'abbraccia
Mamma: Ma ti è data di volta il cervello? Oh, mio Dio!
Federico si pone davanti alla mamma e la scuote per le
spalle dolcemente
Federico: Ecco hai detto la parola giusta...mio Dio!
Dio c'è! Dio c'è!
Mamma: E certo, caro, che Dio c'è
Federico: Sì, ma ora ne sono certo! La mia vita la
voglio dedicare a Lui!
Mamma: Bravo caro,tutti dobbiamo dedicare la vita a
Lui
Fedrico: Ma io devo fare di più, devo ringraziarlo per
la bellezza della vita, per le emozioni che mi dona, per la famiglia che mi ha
dato!
Federico fa delle giravolte intorno al tavolo per ogni
frase che pronuncia e dà un bacio sulla guancia alla mamma
Federico: Mamma, quando vai un'altra volta dalla
signora Clorinne?
Mamma: Domani, caro, perchè?
Fedrico: Voglio venire anch'io!
Mamma: Certo, mi fa piacere.
Federico: Ma potremmo andare anche dalla signora
Josette che ha tanti figli con il marito malato!
Mamma: Che bella idea, la aggiungo subito alla lista
delle persone che vado a trovare
Federico: Ma cosa porti?
Mamma: Prima di tutto l'amore! Quanto hanno bisogno di
sentirsi amate, di sfogarsi, anche di lamentarsi della loro vita, del loro
triste destino! E io le lascio parlare...parlare.... E  poi il rispetto,
donare senza umiliare, offrire un aiuto come se fosse un regalo fatto ad un
amico caro e mai un'elemosina 
Federico: I poveri sono il volto di Dio, vero mamma?
Mamma: Sì, in loro vedo la vera umanità, senza quella
maschera che il mondo spesso indossa per fregare gli altri
Federico: Ecco dov'è Dio! 
Mamma: Perciò io vado , si prova una grande gioia
nell'aiutare gli altri: è come se pregassi, .....(parla lentamente e con
emozione) è una preghiera vivente aiutare i poveri!
Federico: Ecco dove posso trovare Dio! Dio si può
anche vedere, Dio si vede!
Federico abbraccia la mamma e comincia a ballare
cantando le parole del "Barbiere di Siviglia"di Rossini
Canto di Federico:Bravo, bravissimo fortunatissimo
per  verità, pronto a far tutto la notte e il giorno sempre d'intorno in
giro si sta!
Mamma: Basta, sei tutto impazzito, mi gira la testa!
La mamma si siede e si mette le mani tra i capelli
ridendo
Federico: Mamma, voglio cominciare subito!
Mamma: A far cosa?
Federico: Vogliamo andare ora dalla signora
Josette? 
Mamma: Ora? Ma... adesso sono tornata dalla signora
Clorinne! Ma ....certo caro! Sono pronta...meno male che  non avevo
nemmeno tolto il cappotto
Federico: Le portiamo un po' di questa bella frutta?
Mamma: Bravo, mi hai letto nel pensiero! 
Federico prende da un mobile un cesto più piccolo e
mette dentro alcuni fruttilo copre con un panno bianco
Federico e la mamma escono dal palco.
Si abbassano le luci
Scenografia virtuale:  una
casa poverissima
Si sente bussare alla porta
Dalle quinte si sente una voce
Voce: Chi è?
Mamma: Apri, Josette, sono io
Josette: Io chi?
Nel frattempo entra sul palco una donna con vestiti
malconci, piena di scialli e scialletti anche in testa 
Mamma: Sono Maria, la moglie del dottor Ozanam
Josette: Maria! Subito.... apro
Josette si dirige verso una porta che è stata messa
sulla scena oppure va verso una quinta e fa finta di aprire
Josette: Maria sei proprio tu, non ci posso credere!
Maria bacia Josette, Federico le dà la mano
Federico: Buongiorno
Maria: Ti presento mio figlio Federico
Josette: Eh, lo so..., ti conosco, ti conosco... anche
se tu non mi conosci! Ah , ah, ah  ma che bel ragazzo, lo sai che da
vicino sei più carino?
Federico: Perchè da lontano?
Josette: Un po' meno ah, ah, ah...ma perchè.... io da
lontano non vedo bene....ecco!
Federico: Ah, ora va meglio... ho ancora qualche
speranza, ah ah ah !
Josette: in compenso.... so  che sei molto
studioso, me l'ha detto tuo padre. (Josette si avvicina a Federico e gli
tocca la spalla) Tu,  diventerai  qualcuno, me lo sento!...ma ....accomodatevi!
Federico e Maria si siedono al tavolo che è sempre
quello della prima scena,
 (Per la sceneggiatura si cambiano solo le
immagini di fondo con il videoproiettore)
Maria: Sai... è stato proprio Federico a suggerirmi di
venire da te, ha detto "Mamma è da qualche giorno che non vedo la signora
Josette alla finestra"
Josette:  E per forza, cari,  mio marito sta
a letto, ha  la febbre molto alta da molti giorni, è venuto anche il
dottor Ozanam, ah già è tuo marito, vedi ora mi sfuggiva...sono così' confusa!
Sapessi com'è stato gentile il dottore, non ha voluto che io lo pagassi, sai mi
è dispiaciuto, certo io non potevo dare ciò che meritava ma almeno un compenso
simbolico...mi ha risposto" La prossima volta".... che Dio lo
benedica!
Maria: Ti abbiamo portato un po' di frutta
Maria toglie il panno che aveva sul cestino e lo porge
a Josette
Josette  guarda la frutta con meraviglia come se
fosse un miraggio, poi la annusa
Josette: Com'è profumata! Com'è bella! 
Josette appoggia il cesto sul tavolo e  prende
una mela,  se la guarda girandosela tra le mani
Josette: Grazie! Ma non dovevate disturbarvi! Ora la
travaso nella mia fruttiera...la mia fruttiera!....e dove l'ho messa....
Maria si mette la mano sulla fronte e cerca di
ricordare
Josette: E' che è da tanto tempo che.... .(cambia
tono e la voce diventa convincente)  E' da tanto tempo che usavo
un'altra fruttiera che poi s'è rotta...ecco!
Josette va verso un mobile che sta in fondo , cerca e
poi torna con un piattino
Josette; E va bene l'appoggio qui, poi la troverò con
calma la mia fruttiera... 
Josette sistema  lentamente la frutta nel suo
piattino e odora ogni frutto prima di posarlo
Josette si siede accanto a Maria che prende le mani di
Josette tra le sue
Maria: Cara Josette, come va?
Josette: Oh, Maria che  bella domanda
Entra un bambino piccolo scalzo che si spaventa quando
vede due persone estranee e corre in braccio alla mamma
Il bambino guarda la frutta
Bambino:Uhhhh, mamma, la mela!
Il bambino scende dalle braccia della mamma e si
precipita a prendere la mela e se la mangia voracemente
Josette:Ma Paul, non è ora di merenda!
Paul parla con la mela in bocca
Paul: Non fa niente! Non ti preoccupare non mi spezza
l'appetito
Josette: Ma che figura mi fai fare, ora la signora
Maria penserà "chissà da quanto tempo non manga una mela", vero
signora Maria, vero Federico? 
Maria: No, assolutamente! Si sa come sono i bambini,
sono golosi, impazienti anche Federico faceva lo stesso da piccolo!
Federico: Poi quando la frutta piace non basta mai!
Voce fuori campo: Josette acqua, portami un po'
d'acqua!
Josette: Mio marito, vi ho detto... ha la febbre alta!
Maria: Va da tuo marito, ora ha bisogno di te, noi ci
vediamo qualche altro giorno
Federico: Promesso, torneremo, torneremo, se a te fa
piacere
Josette: Piacere? Onore!
Maria: L'onore è nostro, di  stare un po' con
te!!
Federico e Maria si avviano verso l'uscita
Josette: Vi aspetto, eh!
Federico: Contaci!
Si abbassano le luci
Scenografia virtuale:  una
sala da pranzo dell'ottocento francese
 
Entrano Federico e Maria.
 Maria appoggia il cesto vuoto sul tavolo e
Federico si siede pensieroso Appoggia la testa tra le mani, poi si tocca i
capell, poi fa un lungo respiro
Federico: Mamma, ma sono tutti così i tuoi poveri?
Mamma: Tutti così.... e anche di più!
Federico: Che dignità nel voler nascondere la sua
povertà!
Mamma: Il vero povero non chiede, nasconde la sua
indigenza al mondo che pesa le persone per quanto hanno e non per quanto valgono!
Federico: Mamma, si deve fare di più!
Mamma: E come? Dimmi tu...
Federico: Non so, ma qualcosa mi devo inventare, noi
siamo responsabili della loro sorte, non si può fare finta che non ci siano.
Mamma: Ma sono tanti!
Federico: E anche noi dobbiamo diventare tanti!
L'unione fa la forza! Qualcosa mi inventerò, qualcosa mi inventerò...
 Federico cammina avanti e indietro per il palco,
poi sta per uscire ma torna indietro 
Federico: Ah, mamma mi dimenticavo di dirti che
l'abate Noirot, mi ha dato uno spazio sulla sua rivista "L'Abeille
francaise", ora devo scrivere in saggio sulla verità della religione
cristiana 
Mamma: Davvero, l'abate Noirot ha scelto te? 
Federico: Mi dovrò impegnare molto,  dovrò fare
ricerche sulle varie credenze religiose e metterle a confronto con la religione
cristiana ma l'argomento mi appassiona....e poi lo sai  la scrittura è il
mio hobby preferito! Beh, vado eh...il saggio mi chiama...
Federico esce
 La mamma riordina un po la stanza 
 Entra il padre
Padre: Maria, come va?
Maria:Bene...cioè male.... Siamo stati dalla signora
Josette
Padre: Anch'io!
Mamma: Infatti, me l'ha detto, che tristezza quella
donna!
Padre: Lo so.... ti volevo proprio suggerire questo,
di aggiungere alla lista delle persone che vai a visitare anche lei, sono di
una povertà unica...e mi voleva anche pagare! Che dignità....che dignità!
Mamma: Anche Federico ha detto lo stesso!
Padre: A proposito di Federico...Federico è un ragazzo
studioso, che promette grandi soddisfazioni, deve andare a Parigi
Mamma: Parigi...così piccolo e fragile!
Padre: Non cominciare a fare la mamma coccolona...tuo
figlio...nostro figlio  deve diventare un grande avvocato!
Mamma: Avvocato, ma lui non ama questi studi...lui è
portato per le lettere
Padre: Ahhh, ma oggi non devi fare quello per cui sei
portato, devi studiare per una professione che ti rende, che ti dia una
posizione sociale...Lettere poi...e che si mette a insegnare e dove stanno qui
a Lione le cattedre di Lettere, sarebbe destinato a fare il disoccupato!
Legge...legge deve studiare!
Federico entra
Federico: Ciao papà, ma che succede? La tua voce si
sentiva anche di là
Padre: No, niente discutevamo mamma ed io sul tuo
futuro
Federico: Ah parlavate di me?
Padre: Sì, devi andare a Parigi!
Federico: Ah, vado a fare un viaggio?
Padre: No, vai a vivere a Parigi
Federico: Ci trasferiamo?
Padre: Ti trasferisci!
Federico: E perchè?
Il padre si avvicina a Federico
Padre: Guardami negli occhi, Federico, tu sei un
ragazzo intelligente e studioso, i professori sono orgogliosi di te e io voglio
essere orgoglioso di avere un figlio avvocato
Federico: Avvocato?.... ma?.... Io? Io non amo gli
studi giuridici, mamma lo sa che voglio continuare a studiare....
Padre: lettere!...così ti puzzerai di fame! 
Federico Ma sono gli studi che  mi piacciono!
Padre: No, tu devi studiare cose che ti rendono!
Federico:Ho capito!
Federico abbassa la testa e guarda il tavolo in un
punto fisso
Federico: Quando devo partire?
Padre: Appena, conseguirai il tuo Baccalaureato in
Lettere presso  il College, andrai a fare un un po' di praticandato presso
l'avvocato Coulet, è uno dei migliori di Lione
Poi andrai a Parigi
Federico:D'accordo!
Federico esce con la testa bassa 
 
Si abbassano le luci
Scenografia virtuale scritta"
Qualche anno dopo"
Dopo qualche minuto...si proietta la scritta
 La
Tribune catholique con qualche immagine di quotidiani
Federico è seduto al tavolo e legge
Voce fuori campo legge la lettera
Voce: Cara mamma, la mia allegria è totalmente
naufragata, adesso che sono solo e senza distrazioni inizio a provare tutta la
tristezza della mia situazione. Così abituato alle discussioni in famiglia, con
grande piacere e dolcezza tornavo a rivedere ogni giorno, riuniti intorno a me,
tutti coloro che mi sono cari...Eccomi gettato, senza appoggio, senza punti di
riferimento, in  questa capitale dell'egoismo, in questo vortice di
passioni e di errori umani. chi si prenderà cura di me? Non ho che te e il Buon
Dio!
Federico piega la lettera  e si poggia la testa
tra le mani 
Bussano alla porta
Federico: Chi è ? 
Voce : Sono Auguste ..Auguste le Taillandier
Federico si ricompone, si asciuga gli occhi,  si
aggiusta con le mani i capelli e si avvia verso la porta
Federico: Vengo...vengo
Federico e Auguste si abbracciano
Federico: Sei venuto proprio al momento giusto...
Auguste:Perchè si mangia?
Federico: E scherza...scherza...lo sai che  sto
male
Auguste: E Federico...e dai... non puoi sempre 
piangerti addosso, ora stai qua e vivi al meglio 
Federico: Mi manca la mia famiglia, i miei luoghi
Auguste: E...ho capito...sai quante volte me l'hai
detto...le discussioni in famiglia. il vedervi riuniti...( Augusto parla con
tono scocciato)
Federico: Uh, e che ne sai?
Auguste: Che ne sai, cosa?
Federico: Sono proprio le parole che ho scritto a mia
madre!
Auguste: Federì..io le tengo stampate in corpo, ma lo
sai quante volte me l'hai letta quella lettera...No!!! Non mi dire che te la
sei letta di nuovo. Guagliò tu così vai in depressione, fratello mio datti una
mossa! da tre anni che stai qua, sei un lamento continuo... e non ti andava
bene la pensione di Durnenim
Federico: (corregge la pronuncia del nome) 
Durnerim...con la erre
Auguste: Con la "enne n" o con la
"erre" mi hai fatto una testa così!
Federico: Ma quello era veramente un  luogo
impossibile! Te l'ho detto, no... che era  la casa del demonio?
Auguste: E come non me l'hai detto.!.
Federico: Ma te l'ho detto che quando il venerdì non
mangiavo carne, mi ridevano addosso?
Auguste: (Il tono di Augusto è serio) Questo è
stato veramente il colmo......e qua hai ragione, mi ricordo che   ci sei
stato male per giorni
Federico: E ti ho detto della padrona di casa...
Auguste lo interrompe
Auguste: ....la padrona di casa  era una comare,
le zitellone che ci abitavano lascive, spregiudicate...licenziose...(tono
malizioso) approfittare dell'occasione, no eh?
Federico: Auguste!
Auguste: E stavo scherzando...zitellone! 
Auguste gli dà una pacca sulla spalla e Federico
barcolla
Auguste: Ma ora come ti trovi dal professor Ampere
Federico: E' come un padre per me, mi ha dato la
stanza del figlio, lui mi ha reso più dolce l'esilio dalla mia famiglia, e
poi...ci accomuna la fede. Spesso lo vedo inginocchiato a Sainte-Etienne du
Mont e il suo rosario ha fatto per me molto più di tutti i libri e prediche
All' improvviso entrano 5 amici  con una
torta  con 20 candeline accese e cantano "Tanti auguri a
te" 
Federico: Grazie! Sono commosso! 
Gli amici appoggiano la torta sul tavolo e invitano
Federico a soffiare sulle candeline
Tutti:  Soffia sulle candelina e dai... non ne
rimanere nemmeno una accesa..porta male
Federico soffia 
Tutti applaudono
Federico: Auguste meno male che sei venuto altrimenti
mancavi solo tu a questa meravigliosa sorpresa 
Auguste: meno male che sono venuto!  Mi ci  hanno
mandato prima apposta per vedere se veramente stavi qui nella redazione del
giornale. Se non uscivo subito, voleva dire che c 'eri e potevano preparare la
torta 
Federico: Tutto questo per me, siete degli amici
meravigliosi! Grazie Paul, grazie Francois, grazie Felix, Grazie Jules e mille
grazie a lei Emmanuel ...(cambia tono per correggersi) signor Bailly,
che  dedica tanto tempo a ragazzi di vent'anni trascurando i suoi impegni
di redattore e di padre
Federico abbraccia ognuno di loro mentre dice il loro
nome
Tutti: Discorso. discorso!
Federico: Festeggiare i miei vent'anni insieme
con  voi è una gioia immensa , siete i miei veri amici, con voi ho
ritrovato quell'affetto e quell''armonia familiare che mi mancavano  nei
primi mesi di lontananza da casa. Le nostre passeggiate sul Pantheon,  le
nostre conversazioni, mi riempiono di consolazione. E poi ci unisce ancora di
più  la nostra missione....che mi riempie la vita 
Vi ricordate quando usciti dalla conferenza di storia
qualche mese fa eravamo tutti disorientati ....i sansimoniani e i deisti 
ci accusavano di avere una fede fatta solo di chiacchiere? Auguste cosa
dicesti, ti ricordi?
Auguste: Pensai che avevano ragione, la fede senza le
opere è morta! 
Tutti : E tu dicesti andiamo dai poveri!
Paul: In questi pochi mesi la mia vita è cambiata, la
mia fede è diventata più viva., grazie Federico per quest'iniziativa
Felix: Quando entriamo nelle loro  case sento
Gesù accanto a me e mi vengono in mente le parole del vangelo"  io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete
visitato. Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei
fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Jules: E' da allora che ho capito chi è il mio
prossimo, voglio dedicarmi a questa missione per tutta la vita
Baillyl: Ammiro ragazzi la  vostra voglia di
operare, questa mia redazione sarà la vostra sede finchè lo volete.... è a
vostra disposizione per  riunirvi,  per organizzare le vostre uscite,
per fare il punto della situazione
Tutti: Grazie signor Bailly
Federico: Grazie ancora per la fiducia che ci dà,
questa riunione la possiamo considerare la prima di una lunga serie e come
persona più anziana del gruppo chiediamo, che lei presieda le nostre riunioni.
Siete tutti d'accordo, ragazzi?
Tutti i ragazzi: Sì!
Bailly: Grazie, grazie, accetto volentieri
quest'incarico.E dal momento che vi vedo così pieni d'entusiasmo vorrei 
segnalarvi suor Rosalia Rendu, figlia della carità, che porta conforto ai
diseredati del quartiere Mouffetard, andate e cercate di collaborare con lei, è
una persona eccezionale, molto sensibile verso gli indigenti 
Federico: Suor Rosalia...figlia della carità...San
Vincenzo de Paoli...ecco...Lui sarà il nostro protettore, affidiamo a Lui le
nostre opere di carità, che ne dite ragazzi?
Tutti: Viva San Vincenzo de Paoli! Viva il nostro
protettore!
 
 
Fine primo atto
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